Si concludono gli arresti domiciliari per Franco Currò, il 71enne titolare del laboratorio di analisi cliniche “Gamma”, coinvolto nella recente inchiesta della Procura e della polizia sui favori che un ex funzionario dell’Asp, Salvatore Muscolino, avrebbe chiesto a parecchie ditte in rapporti con l’ente sanitario per aiutare il figlio Mario, di professione assicuratore, sotto forma di polizze da sottoscrivere.
A deciderlo sono stati ieri mattina i giudici del Tribunale del Riesame, che hanno accolto parzialmente la richiesta presentata nei giorni scorsi dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro. L’impianto accusatorio resta sostanzialmente in piedi, ma secondo il collegio presieduto dal giudice Maria Scolaro era invece da annullare l’ordinanza di custodia cautelare solo in relazione al capo d’imputazione “g”, un caso di concussione in concorso con i due Muscolino.
Quindi i giudici hanno sostituto per Currò, «per il resto dei delitti», la misura degli arresti domiciliari con quella interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione di medico “formatore per alimentaristi” per sei mesi. Si tratta di un albo previsto a livello regionale con un decreto del 2019.
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