Ha preso il via a Vulcano, con l’arrivo di un laboratorio mobile e di tre tecnici, la programmata azione di monitoraggio della qualità dell’aria, in particolare nella “zona rossa” del porto. È stata avviata da Arpa Sicilia, in collaborazione con Snpa, Ispra e Arpa Umbria. Il laboratorio mobile, dotato di sofisticate apparecchiature per rilevare la tipologia e la quantità delle emissioni gassose, è stato posizionato, in prima battuta, nei pressi del porto, nell’area ex palloni Enel. È previsto il suo spostamento, in altri siti dell’isola, ogni sette-dieci giorni.
I rilevamenti “mirati” sono stati richiesti dal sindaco Marco Giorgianni per avere contezza sulla concentrazione di gas, in particolare anidride carbonica, nel centro abitato di Vulcano porto. Sino ad ora, infatti, si avevano i dati complessivi della CO2 su tutto il territorio isolano (cratere compreso), ovvero 480 tonnellate, all’ultimo rilevamento. I rilevamenti dell’Arpa, in questo senso, serviranno a delineare un quadro più chiaro della situazione, per portare a provvedimenti che potranno essere, in base ai dati, più restrittivi o meno rispetto a quelli in vigore oggi. Si guarda, però, anche avanti. In un futuro, più o meno prossimo, l’isola dovrebbe essere dotata di un sistema di rilevatori che consentano un monitoraggio completo, così da “intercettare”e neutralizzare i rischi dovuti alle emissioni di gas.
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