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Milazzo, piani di risanamento ambientale: Regione obbligata a fare sul serio

I fondi statali consentono finalmente di intervenire nel Sito d’interesse nazionale

Da un lato la revisione dell’Aia di tutte le realtà industriali presenti nell’Area ad alto rischio, dall’altro la concreta attuazione, dopo anni di ritardi, dei piani di risanamento. Questo l’obiettivo del Ministero della Transizione ecologica che, in linea con il percorso suggerito anche dall’Oms, punta ad ottenere la riduzione delle emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti di legge, ad implementare le attività di monitoraggio della qualità dell’aria e delle matrici ambientali e biologiche, attraverso non solo il potenziamento delle centraline ma la loro funzionalità che consenta di “validare” i dati in tempo reale. E in tal senso ha sollecitato la Regione ad attuare il programma di assistenza per le tre Aree ad elevato rischio di crisi ambientale di Priolo Gargallo, Gela e Milazzo. Gli interventi previsti per questo territorio riguardano nel dettaglio lo “studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica della falda acquifera” (300 mila euro), la “caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia degli arenili” (100 mila euro), la “caratterizzazione dei tratti terminali dei torrenti Corriolo, Muto, Mela e Niceto”. (550.000), la “caratterizzazione primi interventi di messa in sicurezza d’emergenza delle aree delle discariche di rifiuti urbani” (550.000), la “caratterizzazione delle aree di proprietà comunale (ex Cutroneo) ubicate in località Masseria all’interno del comune di Milazzo” (100.000). Queste almeno le priorità.

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