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La morte di Olga Cancellieri, la difesa del 118: "La prima ambulanza dopo 20 minuti"

Partita dalla postazione di Boccetta, non aveva medico a bordo

«Venti minuti e mezz’ora». Tanto hanno impiegato, rispettivamente, la prima e la seconda ambulanza, stando ai dati ufficiali forniti dal 118, per raggiungere la povera Olga Cancellieri. Tempi insufficienti a salvarle la vita, visto che la scuterista era già deceduta.

A ricostruire i viaggi dei mezzi di soccorso, nella tragica serata di giovedì scorso, è Domenico Runci, responsabile della Gestione clinica e organizzativa della Centrale 118 della provincia messinese. In base alle registrazioni audio e ai registri, «sono le 20.45 quando dal numero unico di pronto intervento 112 arriva la segnalazione del grave incidente» all’intersezione tra le vie Centonze e Del Vespro.

«L’operatore – spiega Runci – in quel momento constata dai sistemi informatici che non sono disponibili ambulanze. La prima che può liberarsi è in cammino da Saponara a Camaro. Viene quindi dirottata verso il centro cittadino, visto il caso molto più grave, anche se non ha un medico a bordo». Nel frattempo, si libera un’altra autolettiga, sempre non medicalizzata, dal punto di Boccetta, Sono le 21.01 quando si mette in marcia per assistere l’avvocata quarantaseienne. Giunge a destinazione alle 21.05. Quella inizialmente destinata a Camaro può quindi riprendere la rotta originaria.

Ma c’è una seconda ambulanza che raggiunge quel maledetto tratto di strada su cui giace esanime Olga Cancellieri: partita dalla postazione di Messina Sud, fa tappa all’ospedale Papardo, per poi fiondarsi alle spalle della chiesa di Santa Caterina e fermare le sirene alle 21.15. Tutto inutile, il cuore della donna ha già cessato di battere tra la disperazione dei presenti.

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