La data cardine è quella del prossimo 5 novembre. Quel giorno è prevista l’udienza del Tribunale Fallimentare di Messina sulla vecchia Atm. L’azienda speciale che ha smesso di operare il 31 maggio dell’anno scorso ed è in liquidazione da tre anni. Ma da allora questo percorso non ha trovato compimento. E ora i giudici della sezione fallimentare dovranno decidere il futuro di una società interamente in mano al comune e con una montagna di oltre 60 milioni di debiti sul groppone.
Due fornitori, le aziende Ventura ed Esperia, hanno presentato istanza di fallimento, ma le risposte dei togati sono attese anche sul tema se Atm azienda speciale, proprio per la sua natura giuridica (non è una società per azioni, come per esempio l’attuale azienda trasporti o Messina Servizi), può fallire, come qualunque altra società di diritto privato, oppure no. Il tema è tornato all’ordine del giorno durante la seduta della commissione bilancio del Comune quando a rispondere alle domande dei consiglieri sono stati i commissari liquidatori Piero Picciolo, Fabrizio Gemelli, Roberto Aquila e il nuovo collegio dei revisori dei conti.
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