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Al capezzale della città "in estizione". Cosa salverà Messina?

Il presidente della Camera di Commercio Blandina: «Bisogna accelerare gli investimenti. E il Ponte è determinante». La vicesindaca Previti: «Ci salveranno l’I-Hub dello Stretto e il South working»

Messina tra le città in via di estinzione? Le cifre, come quelle riportate nel supplemento “La Lettura” del Corriere della Sera, dicono questo. Ma c’è ancora tempo per invertire la rotta, anche se ciò richiede scelte drastiche e, soprattutto, unità d’intenti.

La vicesindaca Carlotta Previti non ha dubbi: «Non solo Messina e la Sicilia, ma tutto il Sud ha di fronte una straordinaria opportunità, unica, di rilancio perché la pandemia ha cambiato le nostre abitudini e il modo di lavorare: è aumentato il numero di persone che lavorano stabilmente a distanza per imprese dislocate altrove. Il Covid-19 ha determinato un’onda d’urto ai mercati del lavoro, durante questi mesi di emergenza sanitaria, le aziende che hanno utilizzato lo smart working per oltre l’ottanta per cento degli addetti, e nel 3% dei casi hanno avuto dipendenti che hanno lavorato in south working. E la novità è che il 40% degli intervistati si trasferirebbe al Sud se la sua azienda gli offrisse la possibilità, mente il 32% lo farebbe soltanto a certe condizioni. Il dato emerge dall'indagine di”Datamining” (Svimez) dell'Osservatorio “Smart Working” del Politecnico di Milano riportata da Eurispes.

Oltre ai lavoratori e alle imprese, il fenomeno del ”South working”  riserva una quota importante di benefici ai territori di destinazione degli emigranti di ritorno e potrebbe rivelarsi un’inaspettata ma irrinunciabile occasione di rilancio per il Sud Italia. Il “target” dei potenziali soggetti interessati da (eventuali) politiche pubbliche per il “South working” sarebbe infatti costituito, secondo lo Svimez, principalmente da giovani lavoratori qualificati (laureati tra i 25 e 34 anni) che, nel ritorno alle loro regioni di origine, aprirebbero la strada ad un arginamento dei flussi migratori verso il Centro-Nord, con conseguente ripristino dei processi di accumulazione di capitale umano per le aree meridionali, ed effetti stimolanti sull’economia e la creazione di innovazione dei territori».

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