Approda davanti al giudice per l’udienza preliminare l’inchiesta denominata “Zifaf”, condotta dalla Distrettuale antimafia e dal Gico della Guardia di Finanza, che nel dicembre del 2020 dopo mesi di accertamenti ha permesso di far luce su un consolidato sistema illegale per l’organizzazione di falsi matrimoni tra italiani e stranieri, con marocchini, algerini e tunisini. I riti avevano lo scopo di far conseguire la carta di soggiorno per motivi di famiglia, essenziale per l’ingresso e la permanenza in Italia, oppure per “sanare” la posizione degli extracomunitari che avevano subito decreti di espulsione dall’Italia. L’indagine ha smantellato due organizzazioni criminali che operavano tra il Marocco e l’Italia, dedite al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’organizzazione di matrimoni fittizi. A dicembre la Finanza eseguì 16 arresti, 6 in carcere e 10 ai domiciliari. Il provvedimento riguardò promotori e membri dei due gruppi, con base a Messina. Gli arresti furono eseguiti tra Messina, Catania, Bergamo, Torino e Francoforte sul Meno. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina