Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Baraccopoli a Messina, da ora al 2023 col piede sull'acceleratore

La prefetta-commissaria ha individuato le linee operative, delineato i tempi da rispettare, scelto i soggetti attuatori e programmato anche l’arrivo di altri fondi oltre ai 100 milioni di euro

Risanamento, ora la partita si gioca a Palermo

Il Piano di interventi è articolato su alcune direttrici e secondo un cronoprogramma volto a utilizzare i cento milioni di euro stanziati dal Governo entro il 2023. Ma ci saranno anche altre risorse a disposizione della contabilità gestita dall'Ufficio commissariale, quelle reperite dall'Amministrazione comunale e quelle che la Regione siciliana dovrà erogare, in base alla vecchia legge 10 del 1990.

Dopo la notizia, data dal nostro giornale, sui primi provvedimenti firmati dalla prefetta Cosima Di Stani, si entra nel dettaglio delle azioni che la commissaria porterà avanti fin dalle prossime settimane, sul fronte dello sbaraccamento e della riqualificazione urbana, con l'ausilio dei soggetti attuatori della legge speciale, che sono Arisme, l'Agenzia comunale per il Risanamento, e Invitalia, la società partecipata interamente dallo Stato. Le direttrici del Piano sono: l'acquisto di alloggi sul mercato immobiliare, l'acquisizione di abitazioni dalle varie pubbliche amministrazioni, la demolizione delle baraccopoli indicate secondo un elenco di priorità, gli interventi di bonifica e di rigenerazione urbana.

La copertina del Piano - che è un allegato al decreto firmato dalla prefetta Di Stani - è emblematica: raffigura la Madonnina del porto con la scritta “Vos et ipsam civitatem benedicimus”, come a voler invocare la protezione celeste in questo difficile, ma esaltante, compito affidato alla commissaria. Non si parte da zero, il Comune e Arisme hanno lavorato sodo, in questi ultimi tre anni, e pur senza disporre di procedure straordinarie, sono riusciti a cogliere in ogni caso traguardi storici, come lo sbaraccamento delle Case D'Arrigo a Maregrosso, quello avviato a Fondo Saccà e lo sgombero di tutte le baracche della “favela” simbolo del degrado messinese, quella di Fondo Fucile, dove nei prossimi mesi entreranno in azione le ruspe.

Ora, però, ci sono i poteri speciali e si può imprimere un'accelerata decisiva ai piani di risanamento. «Il ruolo del commissario straordinario - precisa in premessa la prefetta Di Stani - consiste nell'armonizzare, intercettare e recuperare risorse finanziarie e sinergie da destinare al raggiungimento dell'obiettivo indicato dall'articolo 11 ter della legge 76 del 28 maggio 2021». Si tratta della cosiddetta “legge Carfagna”, quella che ha consentito l'assegnazione di 100 milioni di euro e dei poteri speciali alla commissaria-prefetta.

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina

 

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia