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Quell’Alta velocità specchietto per allodole

Michele Barresi *
I 500 milioni del Pnrr sono una boccata d'ossigeno per lo Stretto di Messina ma perché farli diventare uno spot sull'Alta velocità? Al netto dei pochi addetti ai lavori che con dati alla mano , da ambo i lati, dibattono ormai da decenni sul vantaggio o meno della costruzione del Ponte sullo stretto , la politica quasi interamente, vive di spot e luoghi comuni buoni a tirare di volta in volta la coperta dalla propria parte . La realtà è solo una: quella coperta è troppo corta, comunque la si guardi, e ha lasciato fino ad oggi ai cittadini siciliani ferrovie inadeguate all'Alta velocità. Anche il sottosegretario ai trasporti Giancarlo Cancelleri, in visita a Messina, è caduto, come tanti suoi colleghi, nella trappola dei luoghi comuni, annunciando investimenti in Sicilia e l'arrivo di dodici nuovi treni composti da quattro vagoni “Frecciarossa” ad Alta velocità . In pratica l'attraversamento dinamico consisterebbe in treni bonsai, più corti di quelli attuali, magari travestiti da Alta velocità, con una livrea nuova e scintillante, risparmiando forse un'ora nelle operazioni di imbarco e sbarco dai traghetti , ma che di fatto continuerebbero a viaggiare su binari che per lunghe tratte si percorrono a meno di 100 km/h. Non si dica quindi che collegheremo Messina e Palermo come oggi avviene per Roma e Milano, perché ogni soluzione, con o senza Ponte, non può prescindere da un vero raddoppio ferroviario sulla tratta Messina-Palermo e una infrastruttura per le due dorsali, tirrenica e ionica, con vera alta velocità sopra i 200 km orari. Dinamico o stabile che sia l’attraversamento, l'Alta velocità in Sicilia non arriva solo dal tipo di collegamento dei tre chilometri di mare che separano Sicilia e Calabria. Questo bisogna dirlo ai siciliani, per onestà, assieme ai 500 milioni di euro che arrivano dal Pnrr per porti e naviglio ferroviario, dei quali bisogna dare atto dell'impegno della politica e daranno certamente una spinta importante al piano operativo dell'Adsp. Investimenti di cui avevamo bisogno e che dovrebbero concentrarsi anche sul traghettamento veloce che oggi sullo Stretto è in condizioni penose. Ancora una volta, però, la politica che sia di destra o di sinistra, pro o contro il Ponte, usa l'Alta velocità come specchietto per le allodole. Cinque milioni di utenti siciliani meritano un rispetto maggiore.

* Segretario Uiltrasporti

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