C'è la ferma intenzione di andare fino in fondo per scoprire le cause che hanno provocato lo stato di siccità di alcuni tratti del fiume Alcantara. L'azione avviata dal Parco fluviale, presieduto da Renato Fichera, va avanti senza sosta e si è innescato un meccanismo che sta coinvolgendo tutti gli enti interessati, molti dei quali finora non si erano mai confrontati. In atto c'è un fenomeno che può portare ad un disastro ambientale, come è stato evidenziato dalle autorità, e il fiume sta manifestando il suo stato di crisi e la natura fa il suo corso, tenendo poco conto dei ragionamenti degli uomini.
Dopo un primo tavolo tecnico a fine luglio, il Dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti ha già fissato un nuovo incontro per l'1 settembre per discutere le varie problematiche emerse, dall'entità e controllo delle portate emunte dai pozzi, alla legittimità delle derivazioni che sottendono le centrali Enel e le utenze agricole consortili; dall'entità della riduzione delle portate alle procedure per l'identificazione dei soggetti ritenuti presunti abusivi. La zona “desertificata” si è estesa ulteriormente verso valle e per questo motivo l'Ente Parco vuole avere contezza delle concessioni rilasciate sia sotto il profilo degli usi che delle autorizzazioni e dei prelievi.
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