Si aggiunge un nuovo capitolo al già ricco romanzo della realizzazione di nuovi spazi destinati agli uffici giudiziari di Messina. Due azioni parallele sono in corso da anni per cercare di dare soluzione ad una carenza che ferisce chi amministra la giustizia, i cittadini e un’intera città. Palazzo Piacentini è diventato, da anni, troppo piccolo per accogliere tutte le articolazioni di un settore della pubblica amministrazione costretto, dallo scorso secolo, a cercare spazi in luoghi spesso non adatti alla pubblica fruizione e che ora presentano il conto costringendo a soluzioni immediate.
L’azioni principale è quella legata, al cosiddetto secondo PalaGiustizia. L’agognata struttura satellite dove spostare una parte delle attività che oggi si svolgono, con mille difficoltà, a palazzo Piacentini. La seconda strada è quella con cui si intende trovare una nuova collocazione ad uffici che già si trovano in sedi esterne e che ora non sono più utilizzabili. In via Malvizzi, dove da anni si trova il giudice di Pace, come segnalato in una relazione di tre anni fa della Anm, ci sono lesioni strutturali. L’edificio mostra carenze allarmanti compresi ascensori costantemente fuori uso e sottoposti a manutenzioni ordinarie ma non risolutive. Situazione simile per gli uffici in via Dama Bianca. Da un paio di giorni la Patrimonio spa, la partecipata del Comune, ha lanciato un bando per verificare la disponibilità di edifici che possano accogliere, si legge, il tribunale del Lavoro, il Giudice di Pace e l’Unep, l’ufficio notifiche.
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