Messina

Mercoledì 08 Maggio 2024

Trasporti nello Stretto di Messina, nuova diffida

Un ministero, quello delle Infrastrutture, che “premia” l’Intercity Milano-Sicilia come «il peggiore treno d’Italia». Un ministro, Federico D’Incà, con delega ai Rapporti al Parlamento, che fa i conti alla Pedemontana veneta e certifica che il suo costo, quando sarà completata, di fatto è pari a due o tre Ponti sullo Stretto. Il Rapporto Svimez che passa quasi “inosservato” (nessun politico o quasi lo ha commentato...), pur certificando la drammatica realtà di un’Italia sempre più divisa, con il Nord che è già pronto a ripartire e il Sud che, anche a causa delle scelte contenute nel Pnrr, rischia la definitiva emarginazione. E la Sicilia, “costretta” a farsi approvare, in sede di Conferenza delle Regioni, il riconoscimento della condizione di insularità nella programmazione europea, visto che proprio la condizione di insularità costa complessivamente sei miliardi di euro l’anno, come una tassa di 1.200 euro che grava su ogni siciliano. Sono temi cruciali, che riguardano il presente e il futuro anche dello Stretto di Messina, in attesa dell’audizione – fissata alle ore 8,30 del 4 agosto – del ministro dei Trasporti Enrico Giovannini davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato sulla questione dell’attraversamento stabile, cioè sul Ponte. Il dossier sui treni, come riferito da “Repubblica”, è desolante: l’Intercity che collega Milano con Siracusa e Palermo è il simbolo del disastro infrastrutturale che l’Isola paga, per scelte scellerate della politica nazionale. L’indice di puntualità è sceso di quasi dieci punti in percentuale, la pulizia e la qualità del servizio non sono degni di un Paese civile. E non c’era bisogno che lo accertasse il ministero, i siciliani che viaggiano, conoscono benissimo le condizioni dei convogli ferroviari. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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