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Bocciato per la seconda volta a Messina il Piano sulla gestione dei rifiuti. È scontro

Colpo di scena nel consiglio comunale di Messina. Per la seconda volta è stato bocciato il Piano economica finanziario per la gestione dei rifiuti. Il costo del servizio, dunque, rimarrà uguale a quello dell'anno scorso (circa 48 milioni di euro), così come rimarranno uguali le tariffe della Tari. Non ci sarà l'aumento medio del 9%, ma le conseguenze potrebbero essere altre, come paventato nelle scorse settimane dall'Amministrazione De Luca, a partire dallo stop alle assunzioni. Sono stati 13 i voti contrari, con l'opposizione che si è presentata compatta in Aula, rendendo vana, così, la caduta del numero legale “tattica” avvenuta ieri: i no sono arrivati da M5S, Pd, LiberaMe, Sicilia Futura e Ora Messina e Lega; gli 11 sì da Gruppo Misto e Forza Italia.

Diventa definitiva, a questo punto, la rottura politica tra l'Aula e l'Amministrazione De Luca. L'unica possibilità che il tema del Piano finanziario si riapra è legata ad una eventuale proroga della scadenza dei bilanci, attualmente fissata al 31 luglio. Scadenza dalla quale dipende anche la tempistiche per il piano tariffario della Tari.

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