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Risanamento a Messina, Scurria a Navarra: “Caro Pietro, hai sbagliato. Ecco i fatti”

Lettera aperta del presidente di Arisme Marcello Scurria all’on. Navarra dopo le polemiche sul Risanamento e sui fondi in arrivo da Rom. Il bilancio di 3 anni («A settembre io lascio»): «Mai si è fatto tanto come con De Luca»

«Caro Pietro, ti scrivo...». Marcello Scurria, avvocato, uomo di sinistra, ex segretario del Pci-Pds, nominato dal sindaco De Luca presidente dell’Agenzia del Risanamento, è agli sgoccioli del suo mandato. «La mia missione termina a settembre – afferma –, Arisme continuerà a svolgere la sua funzione importante, io farò altro, nella vita c’è un tempo per ogni cosa...».
Ma quanto accaduto in questi giorni, tra belle notizie arrivate da Roma e polemiche innescate dal deputato nazionale del Pd, non poteva passare sotto silenzio. E l’avv. Scurria ha deciso di scrivere una lettera aperta all’on. Navarra, «perché la questione delle persone che vivono nelle baracche, per l’incarico pubblico che ricopro, è diventata negli ultimi anni una “ragione di vita”. E, francamente, ritengo intollerabile che un deputato della Repubblica, assente nei processi decisionali locali e nazionali, non perda occasione per denigrare e mistificare, attribuendosi meriti inesistenti, il lavoro che è stato svolto sul risanamento». Una lettera aperta che diventa anche un sorta di bilancio conclusivo della presidenza di Arisme in questi tre anni. «Secondo la tua narrazione – scrive Scurria a Navarra –, sembrerebbe (ma non lo è), che sul risanamento non sia successo o, peggio, cambiato, nulla. Ti avventuri, nell’intento di acuire la polemica con De Luca, citando date e circostanze, in una ricostruzione decontestualizzata delle vicende che hanno riguardato l’azione politica del Comune e, quindi, anche quella amministrativa dell’Agenzia per il risanamento. Solo chi non vuol vedere o, peggio, sentire continua a pensare che sul risanamento non ci sia un prima e un dopo! Sul “prima”, non servono approfonditi studi e convegni per affermare, senza grandi dubbi, che sia stato un fallimento. Sul “dopo”, il tuo punto di vista è fazioso e surreale. Caro Pietro, non basta mettere in fila date (qualcuna pure sbagliata), aggiungere qualche dichiarazione, per cambiare la realtà. I fatti dimostrano altro».

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