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Messina, una telecamera adesso spia il bistrot...

Il caso del locale di viale San Martino frequentato dalla comunità Lgbt+ al centro di “troppi” controlli delle forze dell’ordine. È comparsa da uno dei balconi del primo piano. Il gestore ha sporto denuncia ai carabinieri

Il giallo s’infittisce. Adesso, dopo i controlli discriminatori dal sapore di una vera e propria persecuzione, la multa e la chiusura per tre giorni, su uno dei balconi del primo piano è comparsa una telecamera. Che scruta giorno e notte il locale del pianterreno.
È così il proprietario del bistrot del viale San Martino frequentato dalla comunità messinese Lgbt+, finito al centro delle cronache nei giorni scorsi per presunti controlli discriminatori delle forze dell’ordine, ha presentato una denuncia ai carabinieri per quell’occhio elettronico installato verso giù.
La denuncia l’ha presentata ai carabinieri della stazione Arcivescovado, davanti al comandante, il luogotenente Gaetano Ilacqua, insieme al suo legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Abbadessa. E nella denuncia c’è scritto che «... proprio in direzione del bar e dei tavolini ubicati sul marciapiedi, di cui ovviamente pago il suolo pubblico, è indirizzata una telecamera... con il tempo ho notato che alcuni miei clienti hanno avanzato lamentele circa la telecamera dalla quale vengono ripresi quando consumano al tavolo, o anche all’ingresso del bar. Ho parlato con l’amministratore del palazzo... il quale per tutta risposta mi rispondeva di sporgere la presente denuncia». Ora staremo a vedere cosa succede.

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