Una lotta senza tempo, in prima linea, contro quella criminalità che tenta di insinuarsi nel tessuto sociale e produttivo con il subdolo grimaldello delle estorsioni e dell’usura.
Da decenni baluardo a fianco di imprenditori e professionisti è il movimento antiracket e antiusura, che nato proprio in Sicilia, nella zona tirrenico nebroidea, a cavallo dei primi anni ’90, è divenuto valore sociale e culturale in tutta Italia.
Al vertice del coordinamento istituzionale nazionale del movimento antiracket oggi c’è il Prefetto Giovanna Cagliostro, 66 anni, di Reggio Calabria, una lunga e prestigiosa carriera prefettizia e nell’apparato statale, dall’ottobre 2020 commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, cui fanno capo, tra le altre, le attività finalizzate ai risarcimenti col Fondo di solidarietà per le vittime di racket e usura.
Eccellenza, che incidenza hanno oggi in Italia e in Sicilia racket e usura.
Soprattutto in periodo di emergenza pandemica questi fenomeni destano una certa preoccupazione. Racket e usura riguardano particolarmente i territori meridionali, non solo la Sicilia, anche se regioni del Nord considerate tradizionalmente esenti da tali fenomeni, non sono state assolutamente risparmiate. Nel 2020 sono pervenute 539 istanze di accesso al fondo di solidarietà per le vittime a livello nazionale, di cui 284 per fenomeni estorsivi e 255 per usura. Per le istanze accolte sono stati erogati poco più di 23 milioni di euro. Di questi quasi 6 milioni sono andati in Sicilia da cui sono pervenute 43 istanze, 28 per estorsione e 15 per usura.
Il fondo di solidarietà oggi e le proposte di modifica.
Emerge chiara l’esigenza di una rivisitazione delle leggi che regolano i reati di estorsione e usura emanate all’indomani dell’omicidio di Libero Grassi e dunque abbastanza datate. L’auspicio è che il fondo di solidarietà possa diventare uno strumento sempre più strategico. Intanto incentivando gli operatori economici a dissociarsi da tali fenomeni, compiendo una netta scelta di legalità e convenienza. A mio avviso occorrerebbe rendere più conoscibile il fondo. La denuncia è il presupposto per ottenere le elargizioni. A breve saranno pubblicati gli esiti di una ricerca voluta dal nostro ufficio e condotta dall’università Bocconi proprio sul ruolo del fondo e ci saranno suggerimenti molto utili. Si potrebbe ampliare ad esempio la platea dei beneficiari o rivedere normative e accordi in materia, come l’accordo quadro con le banche. In questo contesto hanno rilevanza strategica l’operato della magistratura e il lavoro delle Prefetture, attraverso l’emissione di numerose interdittive.
L’importanza e il valore delle denunce.
È necessario continuare nel solco di una delineata e condivisa strategia interistituzionale che prevede tre linee d’intervento complementari, la prevenzione, il contrasto e la solidarietà. Essenziale non fare sentire isolate le vittime e dimostrare vicinanza e solidarietà. I Prefetti stanno svolgendo un lavoro silenzioso ma molto efficace. Sempre molto incisive le interlocuzioni con magistratura e forze di polizia, società civile, mondo economico e i corpi intermedi di categoria. Si sta operando anche con la sottoscrizione di più puntuali protocolli d’intesa con le banche per agevolare le vittime.
Il ruolo delle associazioni antiracket e antiusura sul territorio.
Le associazioni hanno un ruolo strategico, in quanto portatrici di un messaggio di legalità che raggiunge ogni settore della società civile. Il loro operato serve da stimolo per migliorare la risposta ai bisogni degli operatori economici. In Sicilia alcune associazioni sono più attive di altre, tutte valide perché regolarmente iscritte nell’ambo prefettizio, ma alcune di esse sono molto più presenti sul territorio. Nel 2020 il riconoscimento dell’azione condotta dalle associazioni è stata l’ammissione al finanziamento con le risorse del Pon legalità cui sono risultati beneficiari vari nuclei associativi della Sicilia.
Le costituzioni di parte civile delle associazioni nei processi, importanza e possibili interventi normativi.
Le costituzioni di parte civile si sono rivelate momento particolarmente strategico nell’attività delle associazioni e della stessa struttura commissariale. È auspicabile che venga normato anche questo aspetto, proprio alla luce delle attività poste in essere dalle associazioni che meritoriamente si stanno impegnando nell’affiancamento delle vittime, anche dopo l’erogazione dei benefici economici. Sono fiduciosa che l’attenzione riservata dal Ministero dell’Interno a questa problematica si tradurrà in un valore aggiunto nella lotta al crimine organizzato.
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