Cateno De Luca continua a “tessere” la sua tela, con un obiettivo preciso: le elezioni regionali dell'autunno 2022. Il suo duello a distanza con Nello Musumeci non si ferma e la nuova occasione gli è stata fornita, stamattina, dal convegno che si è tenuto a Sant'Alessio Siculo su trasporti e infrastrutture. Si è parlato di Ponte, ovviamente. Ma si è parlato, sia durante i lavori che a margine del convegno, anche di politica e di strategie e medio e lungo termine. Il sindaco di Messina non ha lesinato nuovi attacchi a Musumeci, accusando il suo governo di non aver fatto abbastanza sul fronte Recovery Plan e Ponte sullo Stretto. E ha ribadito: «Ormai è chiaro, anche dai sondaggi, che chi non ha al suo fianco Cateno De Luca perde. Il punto è: a me interessa stare al fianco di qualcuno? No. Io sono già candidato e da settembre partirà la macchina organizzativa». Che sia un bluff o meno, il punto interessa un po' tutti, da destra a sinistra. E come spesso accade, diventa argomento di discussione... a tavola. Dopo l'aperitivo taorminese della settimana scorsa con Anthony Barbagallo, preludio, sostiene De Luca, di un futuro pranzo che si terrà a Pedara e al quale parteciperà anche il leader siciliano del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri (con cui stamattina De Luca si è trattenuto a parlare), oggi a Santa Teresa di Riva si è tenuto un altro pranzo: fianco a fianco si sono trovati proprio De Luca e il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, “ospiti” del sindaco di Santa Teresa e “delfino” di De Luca, il deputato regionale di Sicilia Vera Danilo Lo Giudice. De Luca e Miccichè hanno già stretto un patto, due anni fa, in occasioni delle elezioni europee. E chissà che non ne sia venuto fuori un altro. Con un agnello sacrificale servito sul “piatto”, quel Nello Musumeci alla continua ricerca di approvazioni ad una ricandidatura tutt'altro che certa.