"I chiarimenti forniti dalla società FC Messina non sono risultati idonei a chiarire le criticità del Piano Economico Finanziario posto a base dell’offerta e rappresentate dalla stazione appaltante nella nota prot. 140831 del 24/05/2021, ed in particolare dall’analisi della consulenza, espressa nelle su citate relazioni, si evince che la verifica condotta sulla proposta di aggiudicazione ed in particolare sul piano economico finanziario posto a base dell’offerta non ha pienamente confermato la validità di esso per affidare la concessione della gestione dell’impianto sportivo per la durata di anni 99": il rup Salvatore De Francesco lo dice chiaramente e senza mezzi termini, dopo aver valutato la relazione del consulente prof. Franco Vermiglio.
La telenovela legata al bando di gara per la concessione pluriennale dello Stadio San Filippo - concepito male come Gazzetta ha sottolineato dal primo momento e sviluppatosi nei capitoli a cui abbiamo assistito anche peggio - si chiude, almeno per il momento, con il semaforo rosso da parte del Comune all'Fc Messina. Un "no" che come detto ha le basi legali sulla determinazione del dirigente comunale Salvatore De Francesco. Che nell'atto è caustico:
Dalla verifica complessiva effettuata, pur tenendo in debita considerazione i chiarimenti e riscontri dalla società prodotti nella fase successiva alla proposta di aggiudicazione, non si ravvisano, per le motivazioni sotto esplicitate, elementi tali da garantire l’interesse pubblico sottostante alla procedura di gara (concessione di gestione impianto sportivo). Né può essere variata nei contenuti e nei tempi l’offerta presentata pena l’illegittimità della procedura, avviata ai sensi del dlgs 50/2016;
Ma De Francesco entra anche nel dettaglio e nel merito della proposta Fc Messina: in sintesi. Il progetto prevede interventi urbanistici per la sostenibilità che però al momento non hanno un supporto con compatibilità in questa materia.
"La proposta presentata - si legge - ha natura totalmente diversa rispetto agli obiettivi dichiarati dall'Amministrazione con i documenti di gara in quanto la Società ha infatti proposto un vero e proprio percorso di rigenerazione urbana con realizzazione di nuovi fabbricati ed investimenti che nulla hanno a che vedere con l'oggetto della concessione (Concessione impianto sportivo) né con le attività richieste. Siffatta previsione comporta l'estensione oltre misura della durata della concessione da 30 anni a 99 anni a fronte di un programma di investimenti di dubbia realizzabilità, non supportato da compatibilità urbanistiche e con stime di investimento ed ammortamento economico – finanziario altamente aleatorie; a tal fine va ribadito che il bando ed i documenti di gara non prevedevano la possibilità di acquisizione/concessione del diritto di superficie"
Quindi la chiosa finale e una serie di dubbi su cui evidentemente Fc Messina non ha convinto il Comune, legati alla forza economica e patrimoniale del progetto, al di là degli annunci.
"Il programma di investimento proposto dalla società offerente (investimenti prevalentemente concentrati nei primi tre anni) non è poi sostenibile ove rapportato alla capacità patrimoniale della società offerente. Sussistono quindi forti criticità amministrative e finanziarie che possono esporre l'Amministrazione al rischio di non raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico sottesi alla concessione di gestione dell’impianto sportivo Stadio San Filippo".
Quindi: "La valutazione dei rischi dell'intera operazione, la mancanza di verifiche puntuali sotto il profilo urbanistico ed amministrativo, l'insufficiente patrimonio della società rispetto all'indebitamento ed al capitale di rischio minano la sostenibilità economica – finanziaria del progetto stesso esponendo l'Amministrazione ad un rischio elevato di contenzioso ed a dover compensare lo squilibrio del sinallagma contrattuale".
La determina del rup si chiude con tutta una serie di precisazioni che rispondono indirettamente alla società Fc Messina che in questi giorni aveva parlato di possibile contenzioso in caso di risposta negativa da parte del Comune:
"La proposta di aggiudicazione alla società FC Club Messina formulata dalla commissione di gara, costituisce atto endoprocedimentale e – proprio per tale sua intrinseca natura – non è atto a ledere posizioni giuridiche dei concorrenti, tanto che, come ritenuto ormai pacifico dalla giurisprudenza, non è autonomamente impugnabile;
- il verbale che contiene la proposta di aggiudicazione risulta essere impegnativo unicamente nei confronti dell’impresa aggiudicataria e non anche verso la stazione appaltante, la quale, dopo tale fase, deve svolgere ulteriori valutazioni (come la verifica del possesso dei requisiti da parte dell’aggiudicatario nonché la verifica delle regolarità di tutta la procedura di gara), all’esito delle quali conseguirà l’aggiudicazione definitiva. Quest’ultima richiederà sempre e comunque un ulteriore provvedimento espresso da parte dell’amministrazione".
Ma c'è da scommetterci che questa non sarà l'ultima puntata di una telenovela, figlia come detto di una procedura concepita male con un bando di gara che - lo avevamo detto in tempi non sospetti nonostante l'insistenza dell'allora assessore allo sport - non avrebbe attratto investitori (una solo offerta infatti) e avrebbe rappresentato un percorso tortuoso. Al di là degli slogan restano quindi i fatti. E i fatti parlano di obiettivi non raggiunti. A un anno di distanza siamo punto e a capo e restano sul tavolo tanti quesiti. Cosa sarà dello stadio San Filippo, che il Comune - come più volte detto - non riesce a gestire? Al culmine di un periodo, quello della gestione Acr Messina che, come dichiarato dall'assessore Gallo, ha palesato tante ombre con impegni non mantenuti. E cosa farà adesso l'Fc Messina che contava anche sull'aggiudicazione della gara per dare tante risposte all'esterno in una stagione che la vede in lizza per il primato (a -2 dall'Acr a due giornate dalla fine) nonostante i problemi di gestione che stanno venendo fuori nell'ultimo periodo?
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