Il “taglio” delle risorse destinate all’azienda Papardo parte da lontano. Dalla “scissione” col Piemonte e da quello che, al contrario, secondo la Regione era un sovradimensionamento dei fondi assegnati all’azienda ospedaliera. Al punto che ancora oggi, nel bel mezzo della bufera nata dalla bocciatura della pianta organica presentata dall’azienda Papardo, il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, sostiene che il Papardo non stia subendo un taglio, al contrario, anzi, starebbe ricevendo più degli altri ospedali sanitari. E se è vero che il tetto di spesa si riduce di circa 8 milioni di euro (dai 79 della precedente rete ospedaliera ai 71 di quella attuale), secondo Palermo erano “troppi” i 79 milioni, non “troppo pochi” i 71 di oggi.
È tutto messo nero su bianco nella relazione che, la settimana scorsa, il massimo vertice burocratico della sanità siciliana, La Rocca, ha depositato in commissione Salute all’Ars, nel corso dell’audizione richiesta del deputato regionale del M5S Antonino De Luca.
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