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Barcellona, truffe alle compagnie: no all'archiviazione per i cento indagati - TUTTI I NOMI

Tra loro anche avvocati, medici, imprenditori e semplici automobilisti. L'originaria informativa dei carabinieri "Mefisto" delineò nel 2011 uno scenario choc di falsi incidenti

Il tribunale di Reggio. A pronunciarsi sull'istanza è stato il gup Armaleo

Il gup del Tribunale di Reggio Calabria Domenico Armaleo, ha respinto una richiesta di archiviazione, avanzata nei mesi scorsi dalla Procura reggina per 100 persone indagate, residenti a Barcellona e nei paesi dell'hinterland, tra cui vi sono avvocati, medici, imprenditori, semplici automobilisti, periti assicurativi e persino congiunti di soggetti organici alla criminalità mafiosa di Barcellona, accusati di essere coinvolti a vario titolo nell'organizzazione di presunti falsi sinistri ai danni di compagnie assicuratrici. A seguito del rigetto della richiesta di archiviazione, deciso in quanto lo stesso giudice ritiene che i reati non siano ancora prescritti, è stata fissata l'udienza camerale per il 16 giugno nell'Aula bunker del Tribunale di Reggio Calabria.

In quella udienza dovranno comparire le 100 persone che risultano allo stato indagate per reati fine e per ipotesi associative. L'inchiesta, che a seguito del trasferimento del troncone principale alla Procura di Reggio per la presenza tra gli indagati del figlio dell'allora Procuratore generale di Messina Franco Antonio Cassata e di un giudice onorario in servizio al Tribunale di Patti, ha portato solo nel 2018 all'iscrizione della notizia di reato. Originariamente l'indagine scaturì da una informativa dei carabinieri del Comando provinciale di Messina denominata “Mefisto”, redatta dagli investigatori del Reparto operativo e Nucleo investigativo che nel 2011 delineava un quadro inquietante sul numero dei falsi incidenti stradali attraverso i quali, secondo l’accusa, anche i componenti di famiglie mafiose avrebbero lucrato percependo cospicui indennizzi, tra l'altro non dovuti, allo scopo di generare un vortice di denaro che contribuiva ad incrementare i redditi delle stesse famiglie mafiose.

A seguito di un ulteriore rapporto, più recente, redatto dalla polizia stradale, l'inchiesta ha avuto ulteriori sviluppi, anche sulla base del rapporto redatto dall'investigatore Gaetano Tamburello che per conto di compagnie assicurative depredate aveva passato al setaccio tutti gli incidenti ritenuti fittizi, redigendo per ognuno una scheda dettagliata in cui si indicavano nomi dei feriti, legali degli stessi e delle compagnie e medici che redigevano referti, oltre a periti compiacenti. In questo consistente troncone delle indagini sono riportati i nomi delle persone indicate nell'informativa “Mefisto”, a cui si aggiungono semplici automobilisti, passeggeri e carrozzieri, oltre ad una cerchia di legali molto impegnata sul fronte del contenzioso civile in campo assicurativo. Il fenomeno delle truffe assicurative, con gli incidenti fittizi e con la denuncia di inesistenti infortuni anche gravi, negli anni ha portato, specie a Barcellona, l’aumento esponenziale dei premi assicurativi ai danni degli automobilisti onesti e come conseguenza alla fuga dal mercato locale delle stesse società che hanno chiuso agenzie e abbandonato anche la clientela onesta creando un grave pregiudizio anche a chi non ha commesso reati con la partecipazione alla grande giostra dei falsi incidenti.

Ecco i nomi dei 100 indagati:

Antonino Vito Abbate, Maria Concetta Aliberto, Massimo Alosi, Salvatore Alosi, Roberto Giuseppe Archontiidis, Giuseppe Baglioni, Antonino Barca, Giuseppe Bellinvia, Antonino Bilardo, Giuseppe Bucca (classe ’55), Giuseppe Bucca (classe ’72), Sergio Buonamonte, Domenico Cacace, Antonio Calopresti, Antonino Casdia, Nello Cassata, Santina Catalfamo, Antonio Catanese, Angela Maria Coppolino, Giuseppe Coppolino (classe ’61), Giuseppe Coppolino (classe ’65), Marcella Coppolino, Pietro Coppolino, Madalina Maria Costache, Giuseppe Da Campo, Antonio Domenico Salvatore De Matteo, Alfio De Pasquale, Santo Di Bartola, Erika Ferro, Antonino Ficarra, Caterina Foti, Giuseppe Foti, Antonino Gambino, Filippo Antonino Genovese, Domenico Giunta, Antonina Grasso, Gianluca Innocente, Marco Ieraci, Paolo Cosimo Laquidara, Felice Carmelo La Rosa, Carmelo La Spada, Salvatore Li Cavoli, Giuseppe Oberdan Maisano, Jessica Maisano, Antonino Mavilia, Giuseppe Mazzeo, Graziella Mazzeo, Sebastiano Mazzeo, Cosimo Pietro Paolo Messina, Carmelo Miano, Tindaro Milazzo, Giuseppe Milone, Mariano Mirabile, Ettore Mosca, Ernesto Natalino Munafò, Salvatore Musarra, Nicoletta Muscianisi, Antonino Natale, Carmelo Rosario Natale, Antonino Palmeri, Alberto Perrone, Angelo Perrone, Salvatore Silvio Pino, Fortunato Dino Rao, Giovanni Rao, Giuseppe Rao, Francesco Ricciardi, Bernardino Salamone, Carmelo Rosario Santangelo, Giuseppe Antonio Scarpaci, Angela Scolaro (classe ’51), Angela Scolaro (classe ’72), Antonino Scolaro, Giuseppe Scolaro, Melania Scolaro, Santi Scolaro, Carmelo Sottile, Giovanni Sottile, Maria Rosa Sottile, Carmelo Spadaro, Vito Aliquò, Maria Teresa Catanese, Giuseppe Catanese, Rosa Coppolino, Salvatore De Luca, Alfredo De Matteo (classe ’46), Alfredo Matteo (classe ’92), Giuseppa Di Salvo, Santa Fazio, Giuseppa Foti, Lucia Antonietta Laquidara, Rosario Antonio Laureanti, Giovanni Maccari, Cinzia Maiorana, Vincenzo Materia, Ottavio Valentino Miano, Venera Angela Miano, Domenica Rappazzo, Ugo Manca, Giacomo Lo Re.

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