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L’ex Sanderson di Messina, simbolo degli impegni non mantenuti

L’area di Pistunina, per la cui riconversione sono stati stanziati 25 milioni di euro, non è mai passata dall’Esa al Comune

«Ecco cosa sta facendo la Giunta Musumeci per Messina... Andate all’ex Sanderson e lo scoprirete». Tra i sassi lanciati nello stagno dal sindaco De Luca, c’è anche quello riguardante i piani di bonifica e di riconversione di quelle aree che un tempo ospitarono la gloriosa Azienda agrumaria che portava il nome di Messina in tutto il mondo. Da decenni, invece, è solo uno dei simboli del degrado e dell’abbandono. Non è il caso di riepilogare la storia del vecchio stabilimento industriale di Pistunina. Ci soffermiamo solo sulle vicende degli ultimi tre anni. Era il 21 aprile 2018, allorché l’allora deputato regionale Cateno De Luca (impegnato nella campagna elettorale per le Amministrative ma non ancora sindaco), annunciò con grande entusiasmo la «cessione del terreno da parte dell’Ente di sviluppo agricolo al Comune di Messina», con lo stanziamenti di 25 milioni di euro per la bonifica, grazie «a un mio emendamento – affermava De Luca – accolto all’unanimità dalla Commissione bilancio con il parere favorevole del Governo regionale». Sembrava fatta.

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