Dispersione, piano Estate, programmazione di una nuova stagione che, dopo due anni scolastici da incubo, potrebbe cominciare con maggiori sicurezze, vista la campagna vaccinale anti-Covid in corso. Sono temi caldi, di vitale importanza, perché riguardano il presente e il futuro dei nostri studenti. Nei giorni scorsi, durante i lavori della Commissione consiliare presieduta dal prof. Dino Bramanti, è stata affrontata la delicata questione della dispersione scolastica. E si sono registrate posizioni diverse, perché da un lato è stato sottolineato come Messina abbia l’indice più basso rispetto alle altre province siciliane, dall’altro, però, sono stati contestati questi numeri. I dati di cui si è in possesso – va chiarito fin dall’inizio – sono fermi al 2018. Ma sappiamo benissimo che dal marzo 2020 il mondo è stato letteralmente stravolto dalla pandemia e il pianeta Scuola ovviamente è finito in una sorta di giostra impazzita, come sulle montagne russe, tra Did, Dad, ritorni in aula, di nuovo didattica integrata o a distanza, e poi paure, incertezze, voglia di riprendere il filo interrotto. E abbandoni. Ecco, questo è il problema più serio e drammatico da affrontare. Le cifre dicono poco o nulla. Perché anche dietro a percentuali che sembrano quasi irrisorie, si parla sempre di ragazze e ragazzi che lasciano le proprie classi, che rinunciano all’istruzione, che si chiudono in se stessi, nelle proprie stanze, dentro la propria vita virtuale, o vengono “consegnati” alla strada e sappiamo bene quali rischi comporta l’abbandono scolastico in terre di frontiera, in zone di frangia, in quartieri senza servizi e con fortissimi condizionamenti criminali.
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