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La Cassazione sul "Sistema Siracusa": patteggiamento nullo per l'avvocato Calafiore

Nel processo principale il pm Cerchietti ha concluso l'esame dei suoi testi

Tribunale di Messina

È tutto da rifare. È stato annullato il patteggiamento a 11 mesi per l’avvocato siracusano Giuseppe Calafiore, il socio di studio dell’avvocato Piero Amara, nell’ambito del procedimento sul “sistema Siracusa”. Lo hanno deciso i giudici della sesta sezione penale della Cassazione, che hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura generale di Messina. Alla luce di questa decisione, il procedimento ritorna davanti al giudice per le udienze preliminari; nel frattempo si attendono le motivazioni. L’avvocato Calafiore aveva ottenuto a novembre la pena concordata di undici mesi di reclusione, in continuazione con la condanna a due anni e nove mesi inflitta a febbraio del 2019 dal gup di Roma. La pena era stata concordata dai suoi legali, gli avvocati Alberto Gullino e Mario Fiaccavento, con i pm Antonella Fradà, Antonio Carchietti e Federica Rende.

Una precedente richiesta di patteggiamento era stata rigettata a novembre 2019 da un altro gup. A novembre dell’anno scorso, contro il patteggiamento disposto davanti al gup Fabio Pagana, il sostituto procuratore generale Felice Lima, aveva presentato ricorso in Cassazione, e mesi dopo motivi aggiuntivi erano stati depositati anche dal procuratore generale di Messina Vincenzo Barbaro. Nel ricorso, il sostituto Lima aveva evidenziato che, come emergeva dalla lettura dei capi di imputazione della sentenza del gup di Messina e di quella del gup di Roma e di alcune delle tantissime pagine web dedicate al “sistema Siracusa”, si trattava «di una delle più gravi, estese e spudorate corruzioni sistemiche mai realizzate». Nel ricorso si era detto stupito che la procura avesse concordato «con uno dei principali imputati pene men che simboliche».

E sul “sistema Siracusa” inventato dall’avvocato ormai arcinoto Piero Amara, poi esportato in tutta Italia per condizionare e indirizzare inchieste e favorire nomine in organi di prestigio, sta proseguendo a Messina davanti ai giudici della seconda sezione penale il processo da cui sono “usciti” proprio con i patteggiamenti gli avvocati Calafiore e Amara. Processo che vede indagati tra gli altri l’imprenditore romano Fabrizio Centofanti, coinvolto nel caso Palamara, e l’ex senatore di Ala Denis Verdini, che deve rispondere di finanziamento illecito ai partiti, e Giuseppe Mineo, ex magistrato del Consiglio di giustizia amministrativa, per corruzione in atti giudiziari. Nei giorni scorsi il pm Antonio Carchietti, lo stesso magistrato che seguì l’inchiesta con la Guardia di Finanza, ha completato di interrogare i suoi testi, e si è registrata anche l’acquisizione da parte dei giudici delle chat tra Verdini e l’avvocato Amara. Il processo riprenderà il 23 giugno

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