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Messina, mai più i 5mila minori in baracca

Un dato che spesso si trascura: la maggior parte della popolazione nelle “favelas” è costituita da bambini

Intere generazioni di bambini sono cresciute nei tuguri di Messina

Si è parlato troppo di Recovery Fund e troppo poco di Masterplan? Si esulta per l’annuncio di nuovi finanziamenti, ma c’è il rischio concreto di perdere per strada le somme già acquisite? Il risanamento delle baraccopoli è un fronte di vitale importanza per la riqualificazione urbana di una delle tredici più importanti Città metropolitane d’Italia, ma tutto il resto? La nota del segretario provinciale del Pd Nino Bartolotta è stata come una miccia che ha acceso il dibattito, al quale non si sottrae il sindaco metropolitano. Cateno De Luca definisce «insolito» e «superficiale» il grido d’allarme lanciato da Bartolotta ma nello stesso tempo ribadisce di essere pronto, «sempre e in qualsiasi momento», a confrontarsi con il Pd e con tutte le forze politiche che intendano farlo.
In ogni caso, prima di entrare nel merito dei contenuti, va sottolineato un dato, proprio nel giorno della visita a Messina della ministra Carfagna: quella per il Risanamento è davvero la «madre di tutte le sfide», nel momento in cui si riuscirà a dare una casa dignitosa a quei cinquemila minori che costituiscono la fetta di popolazione più diffusa, tra gli ottomila baraccati censiti. Un dato su cui spesso non ci si sofferma, dandolo quasi per scontato.

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