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Messina, oltre gli eventi: strategie e proposte per il turismo “post pandemia”

L’agenda della Federagit a confronto con l’Amministrazione. Bagni pubblici, verde e viabilità nei punti nevralgici della città

«A che serve un grande evento che non riesce a trattenere in città nessuno, se non per il tempo necessario legato alla durata dell’evento stesso?». Messina riparte dai concerti. Non i grandi eventi, ancora off limits a causa della pandemia (ma le trattative per l’anno prossimo sono già in corso), ma un cartellone di spettacoli che vede nell’arena Villa Dante il fulcro del nuovo corso. Il cambio di linea dell’Amministrazione è evidente ed è in qualche modo simboleggiata dal cambio di assessore con delega agli Spettacoli: se Pippo Scattareggia era stato il protagonista dello stop – con “trasloco” a Catania – dei concertoni di Ultimo e Tiziano Ferro, il suo successore Francesco Gallo è proprio colui che, quando diversi anni fa (sindaco era Francantonio Genovese), per primo aveva portato a Messina i grandi eventi allo stadio San Filippo e non solo. Ma la frase virgolettata con cui si apre questo articolo è di un altro assessore, quello al Turismo. Enzo Caruso spiega quali sono le strategie su cui punta l’amministrazione De Luca per andare oltre i grandi eventi, oltre l’ebbrezza di un’unica serata, per quanto di grande livello. «Qualche anno fa – dice Caruso – Biagio Antonacci e Laura Pausini portarono a Messina circa 30.000 persone. Uscirono allo svincolo di S. Filippo e, dopo il concerto, se ne andarono per la stessa strada senza lasciare un soldo in città».

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina

 

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