L'Alcotec in 21 anni di vita è diventata una delle più importanti società di costruzioni, progettazioni e project management in Italia. L'ing. Stefano Di Giacomo, colui che l'ha fondata nel 2000, ha spesso ripetuto «che il processo che noi seguiamo e attuiamo va dall'idea dell'investimento allo studio di fattibilità, fino alla costruzione “chiavi in mano”».
Oggi la società conta quattro sedi (Milano, Roma, Firenze e Lecce), ha una rete di 150 dipendenti e gestisce notevoli commesse in Italia ma anche all'estero (Germania, Belgio, Finlandia).
E Di Giacomo crede fermamente nella possibilità di realizzare il progetto del nuovo grande stadio di Messina. «Siamo stati coinvolti da Leonardo Dimatola, abbiamo portato con noi lo studio dell'archistar David Manica, il progetto del presidente del Fc Messina ci ha subito convinto e entusiasmato. Non è un'avventura, o una scommessa azzardata, ma un'opportunità. Ne sono così certo che anche io, personalmente, ho aderito con una piccola quota al progetto.
Siamo in stretto contatto con grandi finanziatori che in questo momento, esclusivamente per ragioni di privacy, se non si verificano le condizioni di chiusura del contratto, non escono allo scoperto ma ci sono, ve lo posso assicurare. E posso assicurare che c'è un grande interesse su questo investimento». E a chi dice che è un progetto troppo ambizioso per una città che esprime due squadre di calcio al momento in serie D (anche se è certo che ormai una salirà in C), Di Giacomo risponde con fermezza: «Messina ha una sua dignità, ha un'importante storia calcistica alle spalle ma soprattutto è al centro di un territorio che può e deve svolgere un ruolo determinante nel futuro. Lo stadio di proprietà porta al consolidamento delle prospettive della squadra e della città stessa. Senza lo stadio non si va da nessuna parte.
Quanto tempo ci vuole per andare in serie A? Con una programmazione adeguata, lo si può fare anche nell'arco di 4-5 anni. La qualità di progettazione del nuovo “Franco Scoglio” stupirà, i 150 milioni sono un investimento non da poco ma c'è la certezza di un ritorno economico in prospettiva. La municipalità di Messina ha fatto una scelta giusta e coraggiosa, sono convinto che si andrà avanti, superando ogni ostacolo, è interesse di tutti. È un'occasione di rigenerazione urbana di cui beneficerebbe l'intera comunità. Vi posso ribadire - conclude Di Giacomo - che questo progetto viene visto con grandissimo interesse da molti investitori, tra i più seri e credibili che ci sono in Italia».
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