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Il pizzo alla Fiumara d’Arte, Tamburello condannato a 3 anni

Chiuso in appello il processo “Concussio” per le infiltrazioni mafiose tra Mistretta e S. Mauro Castelverde nei lavori nel sito di sculture

Vincenzo Tamburello

Sentenza di primo grado ribaltata, quindi non più assoluzione «per non aver commesso il fatto» ma condanna a 3 anni di reclusione, in appello, per l’ex consigliere comunale di Terme Vigliatore Vincenzo Tamburello, per il processo “Concussio”. È questo il passaggio clamoroso della sentenza di secondo grado che si è registrata ieri pomeriggio a Messina, per la vicenda delle infiltrazioni mafiose dei clan di Mistretta e San Mauro Castelverde con richieste estorsive all’impresa Pegaso di Brolo, che nel 2015 era impegnata nei lavori di restauro della Fiumara d’Arte, il meraviglioso percorso di sculture all’aperto, il più grande d’Europa, realizzato con grandi sacrifici dal mecenate Antonio Presti. Si trattava di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’appalto da un milione di euro bandito dal Comune di Mistretta per lavori di valorizzazione e fruizione dei 12 siti della “Fiumara d’Arte” nella Valle dell’Halaesa. Una vicenda che aveva oltretutto portato dopo qualche tempo allo scioglimento per mafia del Comune di Mistretta.

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