Se si considerano due fattori – il lungo periodo di chiusura e la riapertura a cena, adesso, solo per chi ha spazi all’esterno –, diventa facile capire come la “partita” dell’occupazione del suolo pubblico, e cioè proprio di quegli spazi esterni divenuti vitali per bar, pub e ristoranti, diventi determinante. In queste settimane c’è chi ha lavorato lontano dai riflettori per proporre delle novità in alcune delle aree più “calde” della movida e del centro storico: via Lepanto, nel cuore della città, la zona più frequentata da giovani e non solo, e le piazzette tematiche che fanno da “collante” tra la via Garibaldi e il mare.
Se n’è discusso nei giorni scorsi in commissione Urbanistica, quando nell’aula del consiglio comunale è stata ospite la soprintendente Mirella Vinci. Non è mancato qualche accenno di polemica, specie con il consigliere di Sicilia Futura Nino Interdonato, che ha “pungolato” la soprintendente soprattutto sulle piazzette tematiche. «Abbiamo appreso – ha commentato poi Interdonato – che i dehors nelle corsie laterali delle piazzette tematiche non otterranno il nulla osta della Soprintendenza in quanto “disturbano la visuale prospettica dello Stretto”! Bloccati sul nascere, progetti, investimenti, lavoro. La vera causa della desertificazione della nostra città sono i miopi burocrati, quando tutti saremo andati via , voi potrete godervi in solitaria la visuale prospettica».
Il nodo del contendere è legato ad una delle proposte progettuali venute fuori in queste settimane, che prevede, appunto, la possibilità di realizzare nelle corsie laterali delle piazzette tematiche dei dehors di tipo C, la tipologia, cioè, che oltre ai tavolini e alle sedie contempla pedane, delimitazioni e struttura di copertura. Un’idea (ad abbozzarla l’arch. Andrea Taranto) che sembra non convincere la Soprintendenza, che invece si è mostrata disponibile ad accogliere la seconda proposta emersa in commissione, quella “figlia” di un progetto redatto dall’arch. Alessandro Tinaglia e che riguarda via Lepanto: «Una struttura centrale – ha spiegato Tinaglia – con due passaggi trasversali, coperti da tende, tra la stessa ed i palazzi. Una struttura di acciaio e vetro che dia unità allo spazio con una certa pavimentazione».
L’idea piace alla soprintendente, «una proposta di sistemazione urbana omogenea e condivisa dai commercianti, che collega beni culturali importantissimi della città». Adesso sul tavolo ci saranno entrambe le proposte (piazzette tematiche e via Lepanto). E Nino Interdonato lancia una provocazione (con tanto di accesso agli atti), a proposito delle “barriere” visive rispetto al mare: «Quali pareri rilasciò a suo tempo la Soprintendenza per la realizzazione della tranvia?».
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