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Il caso Don Orione e la cappella da 12 mila euro, finanzieri sequestrano atti all'Asp di Messina

Fari puntati anche sulla gestione La Paglia

La sede dell'Asp di Messina

Le Fiamme gialle hanno fatto visita all’Asp di Messina e ieri mattina hanno eseguito un corposo sequestro di atti nella sede della struttura. Due sarebbero i fronti che i finanzieri intendono approfondire: l’appalto del centro “Don Orione” e la realizzazione di una cappella, una sorta di “chiesetta”, fatta costruire al primo piano di Palazzo Geraci, nella sede di via La Farina. Sulla prima vicenda, di recente, si è sollevato un gran polverone, anche mediatico, perché il direttore generale facente funzioni dell’Asp Bernardo Alagna e i vertici del Comune, hanno deciso di non concedere altre proroghe alla coop “Faro 85”, da anni operante all’interno della struttura che si occupa di assistenza a persone con disabilità e di far gestire la struttura “in house” anche col supporto della Messina Social City.

Per quanto riguarda la realizzazione della cappella a Palazzo Geraci, caso più unico che raro all'interno di una sede Asp, la Finanza avrebbe raccolto tutta la documentazione con cui è stata autorizzata la costruzione della “chiesetta” all'interno di un ufficio e gli atti relativi alle spese di realizzazione e allestimento che si aggirano attorno ai 12 mila e 500 euro. La cappella, tra le altre cose, è munita di un tabernacolo a incasso, undici banchi in legno massello, una poltrona in legno stile barocco e un altare in legno massello.

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