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Messina, Summa per farsi eleggere offrì 10mila euro a Sparacio

Il candidato al consiglio comunale Lino e suo padre Nino, ex consigliere provinciale, ai domiciliari per voto di scambio

Nino e Natalino Summa, padre e figlio, sono agli arresti domiciliari

Il boss Salvatore Sparacio alle elezioni comunali del 10 giugno 2018 avrebbe ricevuto 10mila euro da un politico locale, Natalino “Lino” Summa, sottoposto agli arresti domiciliari per voto di scambio insieme al padre, l’ex consigliere provinciale Nino Summa. Il capomafia, in cambio dei soldi, avrebbe dovuto procurare voti a Summa che aspirava a diventare consigliere comunale. Il padre del politico ha preso parte agli incontri col boss. L’accordo illecito raggiunto ha portato a Summa 350 voti che però non sono stati sufficienti a farlo eleggere, ma solo perché la sua lista non ottenne il quorum. In totale Summa fu il più votato della sua lista con 868 voti. Ieri, nella sua abitazione, durante una perquisizione sono stati trovati 30mila euro in contanti e altri 10mila sono stati trovati in ufficio. In casa di Sparacio, invece, sono stati trovati 15mila euro.

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