Dal 1. maggio potrebbe non esserci più un impianto dove “stoccare” e selezionare la raccolta differenziata di Messina. A lanciare l’allarme è Pippo Lombardo, presidente della MessinaServizi, che lunedì scorso ha presentato una diffida formale all’assessorato regionale Energia e Servizi di pubblica utilità. Da Palermo, infatti, non è mai arrivato il via libera all’ampliamento dell’impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata di Pace. E se non ci saranno novità nel prossimo mese, l’ultimo in cui l’impianto può operare in base all’ordinanza firmata sei mesi fa dal sindaco De Luca, «dovremo stoppare tutto – dice Lombardo –. E a quel punto le opzioni saranno due: fermare la differenziata o rivolgerci a un privato. Il che sarebbe assurdo, visto che siamo tra i pochi ad avere un impianto pubblico in grado di svolgere questo servizio».
Ma cosa è successo? Anzi, cosa non è successo? Il 18 aprile 2019 prima e il 30 luglio dello stesso anno poi, la MessinaServizi ha presentato la richiesta di avvio della procedura per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale per l’impianto, che contemplasse anche l’aumento della capacità di trattamento della stessa struttura.
«Nelle more del rilascio del provvedimento – scrive Lombardo – l’impianto di recupero di contrada Pace continua ad operare in forza di ordinanze contingibili e urgenti emesse dal sindaco della Città metropolitana di Messina, l’ultima delle quali emessa il 29 ottobre 2020 per una validità di 180 giorni, e che pertanto spiegherà i suoi effetti fino al 30 aprile 2021, termine ultimo oltre il quale l’impianto dovrà sospendere l’esercizio».
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