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Messina, sacco Torrente Trapani: «Le concessioni edilizie rilasciate sono da ritenersi illegittime»

Le motivazioni della Cassazione sul “sacco” del Torrente Trapani de “La Residenza”. Hanno comportato la trasformazione urbanistica dei terreni stessi, in violazione del Programma di costruzione

«Le concessioni edilizie rilasciate dal ricorrente sono da ritenersi illegittime per tutti i profili fatti oggetto di addebito». Ed ancora: ci sono «profili di illegittimità dell’operazione di trasformazione del suolo». È la Cassazione che parla, nell’atto finale del processo sul “sacco edilizio” del Torrente Trapani, la nota vicenda legata alla realizzazione del complesso “La Residenza”, in cui erano contestati una serie di reati urbanistici e anche il falso ideologico, l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio.
Adesso, con il deposito delle motivazioni della sentenza del dicembre scorso, si è chiuso quindi il cerchio sulla vicenda, e soprattutto si va verso la confisca delle aree con la conseguente demolizione dei manufatti dichiarati “abusivi” in via definitiva.
A dicembre infatti i giudici della Cassazione avevano confermato la confisca dei terreni e dei beni che erano stati oggetto della lottizzazione abusiva, ed avevano condannato gli imputati alle spese per le parti civili costituite, che erano il Comune di Messina, il WWF e i cosiddetti promissari acquirenti, che acquistarono quegli appartamenti mai completati.
Hanno scritto tra l’altro gli ermellini, sul piano tecnico, facendo riferimento alla sentenza d’appello: «... del tutto correttamente e logicamente la sentenza impugnata ha attestato che, in difetto di variante, le opere realizzate - quelle di urbanizzazione e quelle relative al primo ed al secondo lotto - hanno comportato la trasformazione urbanistica ed edilizia dei terreni stessi in violazione, sotto diversi profili, del Programma di Costruzione».

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