Con il logo “un sonno regolare per la salute futura” si celebra oggi in tutto il mondo, dal Brasile all’India alla Russia, agli USA, al vecchio Continente Europeo la giornata mondiale del sonno che ricorda questo nostro potente alleato, foriero di salute e recupero di energie fisiche e mentali, che tanto posto occupa, o dovrebbe, nella nostra vita quotidiana. È utile infatti ricordare che un terzo della vita lo spendiamo dormendo. Di migliorare e curare il sonno ed i suoi disturbi si occupano in tutto il mondo specialisti multidisciplinari che ne trattano i diversi aspetti. In Italia l’Aims (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) organizza oggi per gli interessati “la maratona del sonno”, un webinar che ripercorre le varie patologie riportando notizie utili alla diagnosi ed alla terapia. Dalle 8 alle 20 sarà possibile collegarsi al sito http://sonnomed.it/2021/01/22/world-sleep-day/ e cliccare su live Webinar.
Nella società moderna i disturbi del sonno rappresentano una patologia invalidante ad altissima prevalenza. In Italia si stima che gli insonni siano oltre cinque milioni con alte punte di comorbidità psichiatrica ed oncologica ed una distribuzione di genere a netto sfavore del sesso femminile.
I disturbi respiratori in sonno, ed in particolare le apnee morfeiche (Osa), in variabile associazione con la patologia bronco-polmonare, sono invece appannaggio maggiore del sesso maschile, soprattutto nelle fasce d’età medio-giovanile, mentre le donne, normalmente protette dalla specifica costellazione ormonale fino alla menopausa, “recuperano” purtroppo in gravidanza e nella terza età.
Se in Italia i numeri sembrerebbero essere di 7 milioni circa per l’OSA in toto,4 per quella di intensità clinicamente rilevante, in Sicilia i numeri depongono per una prevalenza per l’OSA del 4% circa, con dati costantemente in crescita per il dilagare epidemico dell’obesità, dell’ipertensione e del diabete, comorbidità queste fortemente legate al disturbo e che ne condizionano la gravità ed il rischio cardio e cerebrovascolare, in particolare di infarto, fibrillazione atriale ed ictus cerebrale.
La sonnolenza diurna in questi pazienti impone altresì una pronta diagnosi ed uno stretto follow-up terapeutico, con regole specifiche per la concessione ed il rinnovo per la patente di guida. Il rischio anestesiologico dei portatori di Osa può essere altissimo in assenza di terapia e ciò ha portato alla validazione di regole nazionali (SIAARTI) ed internazionali, che prevedono la documentazione dell’OSA ed il successivo adattamento al trattamento ventilatorio-notturno in pazienti sovrappeso che debbano essere sottoposti ad intervento chirurgico in anestesia generale.
Sempre nell’ambito della sonnolenza diurna ritroviamo la narcolessia, un disturbo di per sé raro con una prevalenza in Italia del 0,2-0,5% (dai 20-50 casi ogni 100.000 abitanti), ad insorgenza in età giovanile, gravemente disabilitante nelle realtà lavorativa e sociale. La diagnosi precoce basata su criteri clinici, strumentali e laboratoristici ne consente oggi un trattamento efficace ad opera di farmaci sempre più innovativi, molti dei quali in fase di studio, erogati tramite piani terapeutici specifici in carico ai Centri di Medicina del Sonno.
E ancora, solo per citare i disturbi più specifici e più diagnosticati, tra i disturbi motori sonno-relati ritroviamo la sindrome delle gambe senza riposo (Rls) o sindrome di Willis-Ekbom, che affligge in maniera crescente con l’età e con alta familiarità una predominanza di soggetti al femminile gravata da insonnia resistente e numerose comorbidità con alterazioni dell’umore, emicrania, tireopatia, alterazioni del metabolismo del ferro, nonché ipertensione ed encefalopatia vascolare.
Il disturbo è presente anche in età evolutiva con particolare associazione alle sindromi neuro-comportamentali che vanno dallo spettro autistico all’ADHD. Sempre in età pediatrica ed adolescenziale vanno riconosciute le parasonnie dell’arousal (sonnambulismo, pavor o terrori notturni, risvegli confusionali) che manifestano un’alta familiarità ed un decorso benigno, più spesso autolimitantesi, ma che vanno distinte, specie qualora persistano nell’adulto, da forme di epilessia notturna e da episodi dissociativi.
Parimenti nell’adolescente sono di frequente riscontro disturbi del ritmo circadiano, in particolare la fase di sonno ritardata, spesso misconosciuta come forma di insonnia, che possono condizionare pesantemente il rendimento scolastico e, più tardi, l’inserimento lavorativo e la vita di relazione.
I disturbi del ritmo circadiano sono tipicamente appannaggio anche dei turnisti, una categoria di lavoratori sempre più presente nella società moderna, gravata da rischi specifici della salute fisica e mentale, con sindromi che vanno dall’ipertensione all’ulcera gastroduodenale, alle alterazioni immunitarie, la depressione, la sonnolenza diurna in orari inappropriati, l’OSA, e l’insonnia. Questa stessa categoria presenta, specie al femminile, rischi più elevati di neoplasie, disturbi cognitivi ed infertilità.
È importante inoltre diagnosticare e trattare i disturbi del sonno nell’anziano, una categoria ad impatto epidemiologico crescente e la cui presa in carico, dall’OSA, all’insonnia, alle varie forme di parasonnie come il disturbo comportamentale in sono REM (RBD), consente di prevenire un outcome negativo cardio-cerebrovascolare ed un impatto cognitivo-comportamentale ad evoluzione rapidamente involutiva.
Orbene in tutto il mondo i Centri di Medicina del Sonno si occupano di riconoscere e trattare tutte queste e molte altre patologie.
In Italia l’Aims riunisce i Centri accreditati sul territorio nazionale coordinati da specialisti con competenze specifiche multidisciplinari, in grado di erogare di concerto con la consulenza di altre realtà specialistiche (ORL, pneumologia, endocrinologia, psichiatria) prestazioni ambulatoriali clinico-diagnostiche e terapeutiche ai molteplici pazienti afferenti.
Il Centro Sonno di Messina, costituitosi nei primi anni ‘90, è stato uno dei centri antesignani di questa realtà ed appartiene ai centri fondatori della società nazionale, l’AIMS, fondata nel 1991. Ne è responsabile la Professoressa Silvestri, afferente all’unità operativa di Neurofisiopatologia, diretta dal Prof. Paolo Girlanda. Nel tempo il Centro è divenuto dal 2013 “Centro di Riferimento Regionale per la Diagnosi e Cura dei Disturbi del Sonno”. Ad esso afferiscono oltre 3.000 pazienti, di cui 1.270 in terapia ventilatoria-notturna per l’Osa, con una grossa quota di afferenze extra-provinciali ed un indice di attrazione extra-regionale della vicina Calabria superiore al 30%. Il Centro ha collaborato negli ultimi anni con l’Assessorato alla Sanità della regione Sicilia per la redazione recentemente pubblicata sulla gazzetta regionale (GURS) delle linee guida per la diagnosi e il trattamento dell’OSA in Sicilia, e fa parte dei centri erogatori dei piani terapeutici regionali per la terapia della narcolessia. Ha collaborato e collabora a numerosi protocolli nazionali ed internazionali di ricerca clinica e ha organizzato nel 2018 a Taormina il XXVIII Congresso Nazionale AIMS, che ha riunito i migliori esperti nazionali in materia con l’intervento anche di autorità internazionali del settore.
È in quella occasione che i vertici della A.O.U. G. Martino e dell’Ateneo, nella persona del Magnifico Rettore, hanno dimostrato il loro apprezzamento e si sono spesi perché al Centro venisse assicurato adeguato supporto di personale clinico e tecnico specialistico, consentendoci per due anni l’affiancamento di una figura medico-specialistica e di uno psicologo per affrontare le crescenti esigenze in materia di prestazioni erogate.
Tutto questo ha consentito al Centro una crescita esponenziale in termini non solo numerici, ma soprattutto di qualità e visibilità per l’Azienda Policlinico, migliorando e potenziando le relazioni interdisciplinari con gli anestesisti, endocrinologi e i chirurghi del nostro Policlinico, al fine di consentire l’erogazione di prestazioni indifferibili alle chirurgie oncologica e di urgenza, nonché alla chirurgia bariatrica. Si sono ulteriormente rinsaldate le collaborazioni con l’ORL, la pneumologia, la cardiologia e la geriatria, per la presa in carico precoce e multidisciplinare dell’OSA e delle sue conseguenze.
La presenza di uno psicologo ha consentito l’erogazione di terapie cognitivo-comportamentali specifiche per l’insonnia (Cbt-I) e per l’aderenza al Cpap promuovendo standard internazionali di terapia, volti a contenere e ritardare nel tempo l’uso e l’abuso di farmaci psicotropi con impatto negativo sulla salute mentale e sul deterioramento cognitivo dei soggetti con insonnia cronica.
Nel 2020, il SARS-CoV-2 con il primo lockdown ci ha consegnato un’impennata di disturbi del sonno e dell’umore con una stima di aumento sul suolo nazionale di circa il 40% dell’insonnia.
Per il recupero di prestazioni post-pandemia, il Centro ha fatto fronte al meglio fino alla fine del 2020 al dilagare di questa patologia e della richiesta rebound di prestazioni strumentali quali la polisonnografia, di cui in ambito aziendale è l’unico erogatore, per garantire a sua volta il recupero di prestazioni chirurgiche, oncologiche ed elettive dilazionate dalla pandemia.
Purtroppo, la necessaria riconversione di spazi e risorse, nonché il venir meno di sussidi come i protocolli d’intesa e le note lungaggini nella ridefinizione della pianta organica hanno da qualche mese privato il Centro del prezioso, insostituibile supporto di una delle figure di medico-specialista e, più di recente, anche dello psicologo.
Con grande affanno e con surplus orario si cerca nondimeno di far fronte alle richieste crescenti di prestazioni esterne, ma soprattutto di consulenze interne urgenti per erogazioni di polisonnografia e titolazioni di Cpap (terapia ventilatoria dell’Osa), nonché alle mille richieste di accesso alla visita per la convalida della patente di guida, per cui l’avvallo del Centro Sonno di Struttura pubblica, rappresenta un passaggio obbligato e legalmente definito per i pazienti in trattamento per Osa.
Trattasi di prestazioni che nei numeri e nei tempi di erogazione richiederebbero un personale molto più nutrito del singolo medico e tecnico dedicato.
Nonostante le difficoltà dei tempi che stiamo vivendo, vogliamo confidare, unitamente alla popolazione, nella sensibilità già precedentemente espressa nei confronti di questa patologia dai Vertici dell’Ateneo e dell’Azienda Policlinico, nonché dall’Assessorato alla Sanità Regionale.
A tutti l’augurio odierno di un sonno sano, sereno, e ristoratore, come possibile panacea in questi tempi così difficili.
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