L’autopsia sul cadavere dell’ottantasettenne di Caronia Marina, deceduta per un tragico impatto con un treno, non ha fugato i dubbi sulle cause di quanto accaduto, martedì sera scorso, lungo i binari della linea ferrata Messina-Palermo, in località Villa Margi, a Reitano, tra le stazioni di Santo Stefano di Camastra e Tusa. L’esame autoptico, svoltosi a Messina dopo che la salma era stata portata all’obitorio del Policlinico, stabilirà i risultati definitivi entro i canonici sessanta giorni e il dubbio resta. Ecco perché le indagini, coordinate dalla Procura di Patti che ha aperto una inchiesta, e condotte dai carabinieri della Compagnia di Mistretta, continuano. L’aspetto principale sul quale gli inquirenti vertono l’attenzione è come e perché una donna di 87 anni, affetta dal morbo di Parkinson, ha potuto tranquillamente uscire dalla casa di riposo “Residenza del mare”, dove si trovava ospite da alcuni anni e raggiungere la vicina linea ferrata forse dopo avere anche superato una recinzione di non alta quota. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina