Il tema del Ponte sullo Stretto è in una delle pagine dell’agenda del Governo Draghi, su questo non ci piove. Ma da qui a prendere posizioni nette – figuriamoci definitive, dopo decenni di dibattiti –, c’è di mezzo il mare (è il caso di dirlo). A confermare sia il primo che il secondo assunto è il neo ministro voluto da Mario Draghi alle Infrastrutture ed alla Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini. Che a Sky Tg 24 Economia, interpellato proprio sul Ponte, ha sottolineato che la commissione tecnica, insediata dal precedente Governo, «non ha finito i suoi lavori, c'è una interlocuzione anche con il nuovo ministro. Il tema va affrontato nella sua complessità, quindi finché la commissione non avrà finito i lavori non tireremo le conclusioni. È certamente un tema a cui il dibattito pubblico tiene molto e proprio per questo bisogna essere molto precisi e rigorosi». Giovannini ha però aggiunto che «rispetto a 10 anni fa sono state prese in considerazione anche ipotesi alternative, perché la tecnologia nel frattempo è evoluta, ma per questo bisogna fare un ulteriore set di analisi. Quindi, anche in questo caso, è piuttosto complesso e io fino alla fine dell’attività della commissione preferisco non esprimere il mio punto di vista». Una posizione che non convince appieno Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia.
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