Non è arrivato a destinazione il viaggio di un corriere della droga, intercettato e fermato agli imbarcaderi privati della Rada San Francesco. Il tragitto di Bubacarr Darboe, gambiano di 22 anni, residente nel comune trapanese di Salemi, ha tagliato infatti un traguardo del tutto inaspettato: la casa circondariale di Gazzi.
Ieri mattina, intorno alle 5, è incappato in un controllo eseguito dalla Guardia di finanza alla Caronte & Tourist, dove i militari erano impegnati in un'operazione di polizia finalizzata alla prevenzione e alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope. Con loro c'era anche un cane antidroga. Ispezionati i bagagli sistemati nella stiva di un pullman di linea proveniente da Roma e diretto a Messina, il fiuto dell'animale è stato messo alla prova da un borsone di colore blu, verso il quale si è fiondato. Non essendo riuscito inizialmente a individuare il proprietario, il personale delle Fiamme gialle ha seguito il mezzo di trasporto fino alla prima fermata utile, che coincideva con la Stazione centrale di Messina. Hanno quindi notato che Darboe ha prelevato quel borsone finito sotto osservazione, per poi allontanarsi a piedi. A quel punto è stato fermato. Nel bagaglio era custodito un involucro di cellophane contenente 2 kg e 280 grammi di sostanza di color verde, che sottoposta ad analisi è risultata essere marijuana. Accompagnato in caserma, la droga è stata sequestrata, insieme a due telefoni cellulari, mentre lo straniero arrestato in flagranza di reato. Quindi, gli uomini della Guardia di finnza hanno contattato il sostituto procuratore Anita Siliotti, che ha disposto il trasferimento del ventiduenne nell'istituto penitenziario di Gazzi. Poi, nominato difensore dell'indagato l'avvocato Pietro Venuti.
Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, il gambiano, che comprende e parla sufficientemente bene la lingua italiana, ha dichiarato ai finanzieri, a sua discolpa, che la valigia contenente la sostanza stupefacente gli era stata consegnata a Napoli, in piazza Garibaldi, da un soggetto italiano di nome Piero, da lui sconosciuto. E che una volta giunto alla stazione ferroviaria di Palermo lo avrebbe raggiunto un'altra persona di nazionalità italiana, alla quale avrebbe dovuto dare il borsone, in cambio della somma di 500 euro.
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