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Barcellona: Ciprian non cadde, ma fu ucciso dal fratello

Le indagini svelano l’omicidio di Ciprian Catalin Apetroaei fatto passare per un incidente mortale. Il ventiseienne romeno sarebbe stato colpito alla testa con un corpo contundente dal venticinquenne Tiberius Stelian, che avrebbe poi mentito a tutti sull’accaduto

Così come Caino, la notte del 19 maggio del 2019 avrebbe ucciso il fratello di 26 anni, Ciprian Catalin Apetroaei di origine romena, fracassandogli il cranio e facendo credere alla madre, agli amici con cui i due giovani avevano trascorso le ore precedenti all'epilogo della tragica nottata, che lo stesso fratello ubriaco dopo i bagordi vissuti fra un bar ed una pizzeria della zona, fosse precipitato da un'altezza di quattro metri nella casa di campagna di contrada Femminamorta dove i due fratelli coabitavano.
Ieri sera, al termine di complesse indagini che hanno svelato i retroscena della morte di Ciprian Catalin Apetroaei, i carabinieri della Compagnia di Barcellona e della Stazione di Merì, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal procuratore Emanuele Crescenti, che ha coordinato le indagini giudiziarie, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Salvatore Pugliese: va in carcere Tiberius Stelian Apetroaei, 25 anni, fratello minore della vittima, il quale è stato rinchiuso nella Casa circondariale di Barcellona, con la grave accusa dell'omicidio aggravato del fratello. La notte del 19 maggio del 2019, Ciprian Catalin Apetroaei che aveva 26 anni, non si sarebbe schiantato al suolo dopo un volo fatto dalla sommità di una scala esterna da un'altezza di quattro metri in quella casa di campagna di contrada Posto di Barcellona così com'era stato fatto credere nell'immediatezza della tragedia.

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