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Messina, «Mio padre è morto per il coronavirus: si chiamava Stefano, non è un numero!»

La drammatica testimonianza di Mimma Azzarello

«Era mio padre. Lo scriva grande». Mimma, la figlia di Stefano Azzarello, classe 1930, morto di Covid a Messina dopo una vita di patimenti, affida alla Gazzetta del Sud un amaro sfogo dopo che Salvatore Nania, presidente del Comitato permanente esposti amianto, ha fatto uscire dall'anonimato il caso dell' ex dipendente della Società Pneumatici Pirelli di Villafranca Tirrena. Un uomo sofferente, che è morto, per aver contratto, a quanto pare, il coronavirus in ospedale.
«Sono un'operatrice socio-sanitaria – racconta Mimma – e capisco benissimo il dramma che tutto il mondo sta vivendo. E so anche che mio padre era in età avanzata. Ma non mi aspettavo di perderlo in questo modo, perché lui è stato ricoverato dopo un tampone molecolare negativo. Poi è stato trasferito in una nuova struttura e infine è successo quello che avete scritto e ho letto con grande amarezza. L'ultima volta che l'ho sentito è stato un paio di giorni prima che gli mettessero la maschera facciale. Era sempre gentile, e nonostante le sue condizioni si preoccupava per noi. Diceva che dovevamo stare sereni perché gli operatori sanitari lo trattavano bene e che l'ambiente era confortevole».
La figlia di Stefano, morto il 14 gennaio, si chiede se qualcosa non sia andato per il verso giusto: «Il dolore è grande, perché non abbiamo potuto neanche toccare la bara e dare un ultimo saluto come mio papà avrebbe voluto da cattolico. Non voglio dire troppe cose ma di sicuro chiederò che venga fatta luce sul caso e vedremo in futuro se ci saranno i presupposti per agire legalmente. Ma, ripeto, al momento bisogna vedere cosa diranno le cartelle cliniche».
Intanto, l'unica cosa certa, come ripetono a gran voce sia Salvatore Nania che i familiari, è che «il Covid prima non c'era», che i tamponi erano stati negativi e che, dunque, il virus (ma in questo caso si tratta di ipotesi che vanno verificate fino in fondo) probabilmente è stato contratto durante la degenza ospedaliera. Unica certezza, in questa triste vicenda, è che il virus si è portato via Stefano, un anziano sì, ma non un numero...

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