Il via libera c’è. Almeno da parte del Comune. Si fa concreta l’ipotesi, anticipata nei giorni scorsi da Rtp, che il Football Club Messina di Rocco Arena possa giocare le prossime partite casalinghe sul manto erboso del vecchio stadio "Celeste". Ma per far sì che questo accada devono andare al loro posto diversi tasselli: uno è quello del via libera della Questura, tutt’altro che scontato (anzi, da quanto trapela non sarebbero poche le perplessità, nonostante l’assenza di pubblico). Un altro è legato al sì del Comune: che, però, è già arrivato, senza troppe difficoltà né formalismi burocratici. Nessun iter amministrativo, nessun provvedimento: è bastata una nota del dirigente allo Sport, Salvatore De Francesco, che fa seguito ad un’altra, inviata il 14 gennaio scorso dall’assessore Francesco Gallo, con la quale si comunicava che l’Fc Messina aveva chiesto la concessione dello stadio "Celeste" per disputare le proprie gare casalinghe. Il dirigente mette per iscritto che «si autorizza, con tutte le prescrizioni previste ed in particolare la non presenza di pubblico, l’utilizzo della struttura per effettuare le partite di campionato sino alla fine della stagione agonistica 2020-2021». C’è un però: il Comune chiarisce la propria «impossibilità di garantire i servizi quali custodia, pulizia, cura del campo di gioco, ordinaria manutenzione, ecc.: l’utilizzo richiesto sarà realizzabile solo a seguito dell’assunzione di tali oneri da parte della società». Da qui la proposta: visto che «l’utilizzo è subordinato al pagamento delle tariffe d’uso» determinato dalla Giunta comunale, «si evidenzia la disponibilità di eventuali regolarizzazioni contabili». Tradotto dal burocratese, quest’ultima frase sembra presupporre la possibilità di “compensare” il costo del canone di utilizzo dello stadio con le spese che la società dovrà sostenere. Il tutto, almeno stando a questa nota, senza una valutazione tecnico-economica degli interventi da effettuare. Di fatto – tornando ad una querelle dell’estate scorsa – quel principio della “compensazione” che tanto era stato demonizzato dall’amministrazione De Luca (quando assessore al ramo era Pippo Scattareggia) nelle volte in cui era stato utilizzato con le ditte organizzatrici dei grandi concerti allo stadio. Grandi concerti che, infatti, hanno “traslocato” a Catania. In coda alla nota, il dirigente De Francesco aggiunge altro: «Non sembra superfluo evidenziare – si legge – che non risulta ancora pervenuto riscontro alla nostra nota in ordine alla regolarizzazione dei precedenti utilizzi». Sia l’Acr Messina (il riferimento dovrebbe essere alla società non iscritta al campionato durante la gestione Proto) che l’Fc Messina (che raccoglie l’eredità del Città di Messina), infatti, hanno un pregresso di debiti nei confronti del Comune: circa 75 mila euro la prima, 66 mila la seconda, stando ad un prospetto di alcuni mesi fa.