«Qualche settimana fa un noto ed importante iscritto alla Massoneria mi aveva avvertito, mi aveva detto “sindaco, attento, chiedi aiuto...». De Luca lo dice e lo scrive: «Sono cosciente che sto conducendo una guerra contro tutto e contro tutti ma sono fermamente convinto che un sindaco non può accettare che la propria comunità venga ammazzata dalle logiche politiche e mafiose che sovrastano le nostre teste come una cappa». Un preambolo per annunciare la seconda vittoria consecutiva davanti al Tribunale amministrativo, che ha rigettato, a distanza di 24 ore dal precedente, un nuovo ricorso che era presentato d’urgenza per la sospensione dell’ordinanza denominata da De Luca “Restate a casa”. Un’ordinanza che è in vigore da lunedì e che ha introdotto alcune misure restrittive rispetto alla zona rossa già istituita dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Per De Luca questa seconda decisione del Tar di Catania non fa altro che confermare la necessità di un inasprimento dei provvedimenti a tutela della salute pubblica. A presentare ricorso Vincenzo Ciraolo, Fabio Tierno e Pietro Ruggeri, rappresentati e difesi dagli stessi avvocati che avevano firmato il precedente ricorso, Dario Carbone, Joseph Caminiti e Michele Giorgio. La difesa delle ragioni del Comune di Messina è stata affidata all’avv. Salvatore Giambò.
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