La notizia della morte del manager messinese 54enne Giorgio Floridia per Covid-19, rimbalzata ieri mattina sui social dagli Stati Uniti a Messina, ha destato profonda impressione in città, dove Giorgio aveva mantenuto salde radici e dove tornava ogni anno per le vacanze estive. Si era trasferito da oltre un decennio negli Usa, a Houston, in Texas, dove aveva creato una splendida famiglia e si occupava da ultimo con grande competenza e professionalità di management nel settore della ristorazione e del catering per la catena “Pomodoro’s Cucina Italiana”.
Ma col tempo Giorgio era diventato molto più di un manager in questo campo, era un vero ambasciatore del gusto e della cucina italiana, con una capacità relazionale fuori dal comune per realizzare grandi obiettivi di alta qualità ed economicamente sostenibili. Il legame con l’America aveva per lui radici antiche, poiché sin da giovane Giorgio aveva avviato negli States un percorso universitario nel campo economico-finanziario, ed aveva iniziato a muovere i primi passi nelle attività relazionali. Per anni era stato per esempio impegnato nel campo delle compagnie petrolifere, e poi per la compagnia aerea americana Continental Airlines, per la quale aveva anche lavorato all’ufficio centrale di Roma, in Italia. Ma Giorgio, dotato di un carattere solare, aperto, rimane nel cuore dei tantissimi suoi amici messinesi, che ieri hanno inondato i social di messaggi di cordoglio, per i suoi anni trascorsi in riva allo Stretto, tra l’inizio degli studi e l’intensa attività sportiva nel Cus Messina di pallamano, dalle giovanili fino alla serie A2. Faceva parte “di quelli del ’66”, generazione che lo ha visto tra i giocatori più forti e completi tecnicamente che ci siano mai stati non solo a Messina. La sua scomparsa traccia una ferita profonda in chi lo ha conosciuto, e al contempo Giorgio ci lascia un patrimonio di affetti insostituibile.
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