Ci sarebbero alcune anomalie nella gestione del depuratore di Sant’Alessio. E su queste anomalie è incentrata l’inchiesta della Procura di Messina, diventata “visibile” perché è necessario eseguire una serie di accertamenti tecnici irripetibili, evidentemente per confermare alcune ipotesi investigative. Hanno infatti ricevuto informazioni di garanzia il sindaco del centro ionico, Giovanni Foti, il tecnico comunale Gaetano Faranna, e infine Italia Agata Sapienza. A firmarle è il sostituto procuratore peloritano Rosanna Casabona, che da tempo si occupa di tematiche ambientali lungo la dorsale ionica. Il sindaco Foti e la Sapienza, come privato, devono rispondere di reati ambientali, legali alla presunta violazione di alcuni articoli della normativa in materia (in questo caso il decreto legislativo 152 del 2006, il cosiddetto “Testo unico sull’ambiente”), mentre per il tecnico Faranna viene ipotizzato il peculato.
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