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La Fai (Antiracket) risponde alla Aiello: "Su Ceraolo non ci sono cause ostative"

Piera Aiello

"In riferimento all’articolo pubblicato in data odierna sulla “Gazzetta del Sud online” dal titolo “La Aiello sulla FAI (antiracket): Ceraolo non ha i requisiti”,  si evidenzia quanto segue:

La normativa in vigore, peraltro resa ancor più rigorosa proprio per iniziativa del “Movimento 5 Stelle” di cui faceva parte fino a poco tempo l’interrogante, non prevede alcuna causa ostativa allo svolgimento delle fondamentali attività svolte dalla F.A.I. – Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, nella quale si riconosce il movimento antiracket nato 30 anni fa, né tantomeno degli incarichi ricoperti dall’avv. Ceraolo, il quale rappresenta un sicuro punto di riferimento per il movimento antiracket sin dalla costituzione della prima associazione, l’ACIO di Capo d’Orlando. In quegli anni difficili, quale investigatore della Polizia di Stato, ha partecipato alle indagini contro le famiglie mafiose dei Nebrodi arrestando pericolosi capi mafia latitanti, continuando brillantemente il suo impegno contro la mafia per tutta la sua carriera, entrando anche a far parte dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. Nel merito l’Avv. Ceraolo saprà porre in essere ogni iniziativa a tutela della propria immagine.

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