La seconda rata è scaduta lunedì scorso e la prossima, terza e ultima, quella con il saldo dovrà essere versata a fine gennaio. La Tari è il tributo locale più oneroso e a Messina in particolar modo. La città dello Stretto infatti ha la decima quota più cara d’Italia. Un dato consolidato dagli ultimi pur lievissimi aumenti e conferma, peraltro, la necessità e il vantaggio di una svolta green nella gestione dei rifiuti. La ricerca è il report annuale “Rifiuti Urbani” di Cittadinanzattiva che ha preso in considerazione, in particolar modo i 112 capoluoghi del Paese. Sono state analizzate le tariffe rifiuti applicate nel 2020, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. In base a questi parametri Messina entra nella top ten italiana grazie alla quota di 422 euro. Una cifra, peraltro superiore a quella dell’anno precedente di 3 euro, pari allo 0.6%. Tutte e dieci i capoluoghi più costosi sono del sud Italia e ben quattro sono siciliani. Catania ha la Tari più alta d’Italia con 504 euro, poi ci sono Siracusa, Agrigento e Trapani, dal settimo al nono posto con cifre del tutto simili a quelle di Messina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina