
Sarà un Ottobre rosso? Rosso come le zone che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci è pronto a delimitare, con l'introduzione di temporanei “lockdown” lì dove i contagi superano i limiti di guardia. E rosso come il segno che il sindaco di Messina, Cateno De Luca potrebbe marcare in calce a nuove probabili ordinanze anti-assembramenti. Nessuno vorrebbe tornare ai mesi bui vissuti tra la prima decade di marzo e la fine di maggio, ma la situazione legata all'evolversi della pandemia è così incerta e confusa che nessuno può, al momento, escludere niente.
Il sindaco ha lanciato ieri un primo chiarissimo monito: «Non vorrei vedermi costretto a riaprire il “Coc”». Il “Coc”, per chi lo avesse dimenticato, è il Centro operativo comunale di Protezione civile, trasformato da De Luca nei mesi del lockdown nella sede di quello che venne definito il “gabinetto di guerra”, cioè il luogo di coordinamento di tutte le operazioni.
Due dati sono certi. Il primo: a Palazzo del Governo stanno ricominciando a monitorare con grande attenzione lo stato delle cose, nel capoluogo e nei Comuni della provincia.
Il secondo dato è la ricostituzione della macchina organizzativa del Centro comunale di Protezione civile da parte del sindaco De Luca, che ha già allertato uno dei suoi “bracci operativi”, l'assessore Massimiliano Minutoli, assieme ai colleghi Alessandra Calafiore, Dafne Musolino, Salvatore Mondello e alla vicesindaca Carlotta Previti.
Ci aspetta una lunga stagione autunnale-invernale, dove deve prevalere il senso di responsabilità collettivo e personale, perché altrimenti si rischia di ripiombare nell'incubo del “tutti a casa, tutti a casa”.

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3 Commenti
Franco
05/10/2020 08:54
L'importante, è che il sindaco, si ricordi che è "solo" il Sindaco. Non è il Presidente della Regione, non è il Presidente del Consiglio. Quindi, se esagera, gli elettori, se lo ricorderanno. Le elezioni, prima o poi, arriveranno. E sono sempre meno lontane. Il Sindaco non deve fare troppe ordinanze; semmai deve sollecitare la Presidenza della Regione e la Presidenza del Consiglio. Quale che siano le parti politiche. Non è una questione politica, ma istituzionale.
Mario
05/10/2020 10:53
ma la smettesse sto pallonaro! qui a Messina ci sono casi contati, e molti sono della provincia, se pensa di richiudere la gente dentro si sbaglia di grosso!!
Fernando
05/10/2020 11:29
Il Policlinico ha già alcuni casi abbastanza seri da monitorare, per i negazionisti che creano caos e disinformazione che odiano la verità e la mascherina (si sa, o movida o meglio lasciare Messina, così gridava un giovine di 27 anni pochi giorni addietro: non sentiremo la sua mancanza di sicuro!) è il tempo di rieducazione: chi non è capace di comprendere la gravità della situazione, va rieducato necessariamente. I pochi casi di oggi, senza alcun controllo preventivo, diventeranno i troppi di domani. Una sola persona, tornata dalle vacanze, ne ha infettate altre 12, e 2 di queste sono al Policlinico (1 in terapia intensiva). Continuando così non è difficile comprendere dove si rischia di precipitare. Come se usare la mascherina (in Cina vige l'arresto e il suo effetto è palese) fosse un disonore.