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Coronavirus, a Messina l'ombra di nuove ordinanze restrittive in vista

Movida per le strade di Messina in una foto di alcune settimane fa

Sarà un Ottobre rosso? Rosso come le zone che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci è pronto a delimitare, con l'introduzione di temporanei “lockdown” lì dove i contagi superano i limiti di guardia. E rosso come il segno che il sindaco di Messina, Cateno De Luca potrebbe marcare in calce a nuove probabili ordinanze anti-assembramenti. Nessuno vorrebbe tornare ai mesi bui vissuti tra la prima decade di marzo e la fine di maggio, ma la situazione legata all'evolversi della pandemia è così incerta e confusa che nessuno può, al momento, escludere niente.

Il sindaco ha lanciato ieri un primo chiarissimo monito: «Non vorrei vedermi costretto a riaprire il “Coc”». Il “Coc”, per chi lo avesse dimenticato, è il Centro operativo comunale di Protezione civile, trasformato da De Luca nei mesi del lockdown nella sede di quello che venne definito il “gabinetto di guerra”, cioè il luogo di coordinamento di tutte le operazioni.

Due dati sono certi. Il primo: a Palazzo del Governo stanno ricominciando a monitorare con grande attenzione lo stato delle cose, nel capoluogo e nei Comuni della provincia.

Il secondo dato è la ricostituzione della macchina organizzativa del Centro comunale di Protezione civile da parte del sindaco De Luca, che ha già allertato uno dei suoi “bracci operativi”, l'assessore Massimiliano Minutoli, assieme ai colleghi Alessandra Calafiore, Dafne Musolino, Salvatore Mondello e alla vicesindaca Carlotta Previti.

Ci aspetta una lunga stagione autunnale-invernale, dove deve prevalere il senso di responsabilità collettivo e personale, perché altrimenti si rischia di ripiombare nell'incubo del “tutti a casa, tutti a casa”.

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