Sei indagati. Un quadro di accuse che non è mutato. È questo l'atto di chiusura delle indagini preliminari dell'operazione “Fuori dal tunnel”, l'indagine della sezione operativa della Dia di Messina che nel giugno scorso portò per l'ennesima volta al centro dell'attenzione della Procura l'attività del Cas, il Consorzio delle autostrade siciliane.
In questa inchiesta gli indagati principali sono due funzionari del Cas, l'ingegnere Angelo Puccia, che è anche consigliere comunale di Castelbuono, e il collega Alfonso Edoardo Schepisi; è coinvolto anche l'imprenditore Fabrizio Notari, rappresentante legale della Notari Luigi spa. Ma ci sono altri tre indagati nell'inchiesta, il cui nome compare nell'atto di chiusura indagini. Si tratta di Saverio Ferrazzano, imprenditore e amministratore della “Tindari scarl” e della “Capo d'Orlando scarl”, dell'imprenditore Francesco Fundarò, che sarebbe entrato in gioco come sub-appaltatore dei lavori della galleria “S. Alessio”, e infine di Girolamo Ponzio, come dipendente dell'impresa che si occupò dei lavori di ripristino dell'asfalto lungo il viadotto Calamo.
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