Sei anni di reclusione per il sindaco di Patti, Mauro Aquino, che in primo grado era stato assolto. Poi altre tre condanne, per Nicola Molica, Maria Tumeo e Luciana Panassidi. E perfino una rivalutazione delle assoluzioni, per dichiarare invece in alcuni casi la prescrizione dei reati.
È stata una requisitoria durissima quella formulata questa mattina dal sostituto procuratore generale Felice Lima al processo d'appello “Patti & affari”. Si tratta dell’inchiesta che vede al centro gli appalti del servizi socio-assistenziali nel distretto sanitario D30 della zona tirrenica messinese in un vasto arco temporale, tra il 2008 ed il 2013, e che in primo grado registrò una “pioggia” di assoluzioni, 22 rispetto ai 29 imputati.
Le accuse contestate a vari titolo vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione alla turbativa d’asta, dalla frode in pubblici servizi all’abuso d’ufficio, ed ancora alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Il Pg Lima ha avuto parole di fuoco contro il sistema che scoperchiò quella inchiesta della Procura di Patti, ed ha invitato con forza i giudici d'appello a riconsiderare tutte le assoluzioni decise in primo grado.
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