Sono ancora in fuga 14 dei 18 migranti scappati ieri notte dall'hotspot di Bisconte, una vicenda che ripropone l'inadeguatezza della struttura d'accoglienza messinese e i rischi per la salute dei cittadini visto che alcuni degli ospiti sono risultati positivi al Coronavirus.
L'hotspot è ormai una vera emergenza cittadina, un colabrodo da cui i migranti fuggono regolarmente mettendo a dura prova le forze dell'ordine costrette alla ricerca e alla cattura. Dopo la prima fuga di qualche giorno fa, nella nottata di ieri altri 18 stranieri sono fuggiti tra le vie del villaggio nascondendosi in cortili e palazzi scatenando il panico fra i residenti.
La polizia ne ha catturati 4 ma dei restanti 14 ancora nessuna traccia e non si sa se tra questi ci sia qualcuno dei positivi al Covid-19. Della chiusura della struttura il sindaco De Luca ne ha fatto una questione di principio, chiedendo l'intervento del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e del prefetto Librizzi.
Anche l'unione sindacale dei poliziotti lancia l'allarme su quanto sta accadendo all'interno dell'ex caserma Gasparro, che ospita al momento un centinaio di migranti. «Una struttura inadeguata - denuncia il sindacato a contenere la diffusione del Coronavirus, non solo tra gli stranieri ma anche fra gli addetti ai lavori. Un problema di portata nazionale da risolvere in tempi brevissimi».
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