Assolti anche la seconda volta per la stessa vicenda, a distanza di quasi vent'anni dall'inizio di tutto. È il destino giudiziario comune della giustizia lumaca per l'ex commissario regionale al Comune di Messina Gaspare Sinatra e l'allora segretario generale Filippo Ribaudo. Al centro, ancora una volta, il processo nato dall'inchiesta sull'abolizione dell'Istituzione dei servizi sociali, il cosiddetto “colpo di spugna” che nell'ormai lontano aprile del 2008 portò avanti convintamente l'allora commissario Sinatra.
Si è tornati in aula - la facciamo breve, anche se così non è stato per i due ex amministratori coinvolti -, perché dopo il proscioglimento deciso dal gup la procura aveva presentato ricorso in Cassazione, che aveva disposto un rinvio. E si era ricominciato daccapo, con una nuova udienza preliminare davanti ad un nuovo gip, che questa volta aveva disposto il rinvio a giudizio. E il processo scaturito da quella decisione del gip, davanti alla prima sezione penale presieduta dal giudice Letteria Silipigni, s'è concluso ieri con l'assoluzione dei due, con la formula «perché il fatto non sussiste», a fronte di una richiesta dell'accusa di 2 anni di reclusione.
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